Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  marzo 19 Venerdì calendario

LO FACCIO SUL WEB

Alla tv preferiscono il selvaggio web dove la par condicio non ha regole particolari da rispettare. La nuova frontiera del talk show politico si è trasferita su Internet. A spingerla nel mondo virtuale sono state la decisione della Rai di sospendere i programmi di approfondimento (per non influenzare la campagna elettorale) e la scarsa propensione dei politici ad andare negli unici spazi televisivi che resistono (dopo che il tar ha accettato il ricorso delle emittenti private). Ne sanno qualcosa a Sky dove sono più le disdette che le conferme: tanto che Emilio Carelli ha minacciato di mostrare in onda le sedie vuote).

Dove c’è una frontiera che avanza c’è sempre un pioniere. L’esploratore del web è stato Enrico Mentana. Ha deciso di passare alla storia della comunicazione al grido di «c’è un’occasione da non perdere per chi ama l’informazione», piazzando sul sito del Corriere della Sera il suo «Mentana condicio, vietati in tv liberi sul web». Cominciato col botto, sogna i fuochi d’artificio con le interviste a Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani. Rotti gli indugi, visto l’effetto che fa, altri hanno deciso di seguire la transumanza mediatica di Mentana. il caso di Giovanni Floris che, privato momentaneamente del suo «Ballarò», ha trovato ospitalità sul sito web de La Repubblica. La formula inventata dal giornalista, che come Bruno Vespa non ha un diritto di esclusiva con la Rai, è un «Giro d’Italia 4x4» per le regionali.

Ma i talk show sulle tv via web funzionano?

Difficile stabilirlo visto che nel selvaggio mondo di Internet non esiste la legge dello share. Il gradimento del pubblico è dato dal numero dei contatti, ovvero di coloro che si collegano al sito, ma la quantificazione al momento è piuttosto generica e relativa a tutto il sito.

Ma a sentire il popolo del web, molto esigente, non sono tutte rose e fiori. L’accusa comune è che i dibattiti trasmessi via web non sono altre che format televisivi. Manca l’interazione, ovvero la possibilità di inviare commenti e messaggi, insomma, di intervenire, ovvero quella libertà che gli internauti si sono semprepresi. Accuse che proprio Mentana prevenne: «A chi mi fa notare che nel programma c’è poco internet replico che noi intendevamo fare un programma televisivo laddove si può fare», disse al debutto. Di lì la scelta di usare internet come piattaforma alternativa all’etere, senza però concedere nulla alle regole non scritte della comunicazione via web.

Ma c’è chi alla tv non può fare a meno di pensare. il caso di Berlusconi che anche ieri è tornato a occuparsi di Michele Santoro: «Considero del tutto inaccettabile che facesse processi in tv a persone già sotto processo. Ho detto che se si andava avanti nessun italiano avrebbe pagato più il canone Rai».