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 2010  marzo 19 Venerdì calendario

I BIG DELLA FINANZA IN RCS QUOTIDIANI - MILANO

Rcs Mediagroup chiude il bilancio 2009 in perdita di quasi 130 milioni. E i suoi azionisti stringono la presa sulla Quotidiani, la più strategica tra le controllate, editrice di Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport. Il suo cda, di prossima scadenza, ospiterà il gotha degli azionisti, spesso già presenti nel patto Rcs o nel consiglio della holding. Si tratta di Giovanni Bazoli per Intesa Sanpaolo, Luca Cordero di Montezemolo (Fiat), Diego Della Valle (Dorint), Cesare Geronzi (Mediobanca), Giampiero Pesenti (Italcementi), Marco Tronchetti Provera (Pirelli). Succederanno ai cosiddetti rappresentanti della società civile (Anna Maria Artoni, Giulio Ballio, Maurizio Barracco, Vittorio Coda, Angelo Ferro, Valerio Onida, Gianfelice Rocca e Riccardo Stilli), che di comune accordo i soci indicavano negli ultimi anni.
Inoltre sembra che la prima linea manageriale della Quotidiani cambierà. Il dirigente dei giornali italiani, Giorgio Valerio, esce dal cda; dovrebbe porsi alla guida di Rcs Libri, dove restano sinergie di costo da spremere. Con lui lascia il cda Antonio Fernandez-Galiano, guida dei quotidiani spagnoli. A capo del settore, col rango di dg, dovrebbe andare Giulio Lattanzi, che oggi guida la divisione Libri, dove incrociò l´attuale direttore del Corriere Ferruccio de Bortoli (passato ad della Libri nel 2003).
La soluzione per i nuovi vertici, trovata dal patto Rcs ieri mattina, appare un compromesso tra la volontà dei grandi soci di avvicinarsi alla gestione di alcuni tra i più influenti media italiani, e quella di modificare il duo di vertice della Quotidiani, anche offrendo la presidenza all´imprenditore della sanità Giuseppe Rotelli. Che non fa parte del patto, ma è tra i primi azionisti di Rcs con oltre il 10%. Marchetti e Perricone, per le loro funzioni di stabilità e garanzia nell´articolato azionariato di Rcs, saranno però confermati. Tuttavia ha fatto breccia nel patto l´aspirazione di alcuni soci – da attribuire soprattutto a Della Valle, Montezemolo, Geronzi – di sedere nel cda del Corriere. Solo che all´ingresso, ora, sono tutti i pesi massimi, anche chi pareva meno entusiasta all´idea ma deve controllare a vista gli altri. L´unica assenza di rilievo è quella di Salvatore Ligresti, che ha oltre il 5%.
Il cda del gruppo, in tarda mattinata, ha deliberato sui conti. Alcuni numeri preliminari erano noti, non il risultato, in rosso di 129,7 milioni contro un utile netto 2008 di 38 milioni. I ricavi consolidati sono scesi del 17% a 2,2 miliardi, principalmente per la contrazione delle entrate pubblicitarie (calate a 709,7 milioni da 942). Il risultato sconta «una serie di elementi negativi tra cui oneri e proventi non ricorrenti per 112 milioni, svalutazioni di immobilizzazioni immateriali per 19,3 milioni e un risultato negativo delle attività cedute per 6 milioni». Dimezzato il Mol prima di voci non ricorrenti, che passa a 133 milioni. I problemi della congiuntura sono bilanciati dall´intervento sui costi operativi, scesi di 317,5 milioni (-13,4%). E anche il piano di risparmi da 200 milioni, già realizzato per 158 milioni (28 in più delle stime 2009) procede di lena e dovrebbe anticipare di un anno la conclusione, prevista al 2011. Il titolo in Borsa ha reagito con un calo frazionale, in linea con il resto del settore e del listino.
Un´altra decisione del cda di Rcs riguarda la cessione del 10% di Poligrafici Editoriale (che pubblica Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno), ad Andrea Della Valle, fratello di Diego e socio Rcs. In cambio di 9,5 milioni, Della Valle, che ha forti interessi imprenditoriali nelle aree coperte dai quotidiani Poligrafici, diventerà secondo azionista dopo il 61% di Maria Luisa Monti Riffeser.