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 2010  marzo 17 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "SETTE"costruito anche attraverso le voci satanist*, santon*, società segret*, Carboneria

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "SETTE"

costruito anche attraverso le voci satanist*, santon*, società segret*, Carboneria.

Da integrare eventualmente con guru, massoneria

Fondandosi sulla roccia della verità la Chiesa può concedersi molte licenze (sono le sette e le eresie a dover essere uniformi e repressive) e così ogni prete, ogni comunità, ogni fedele si comporta più o meno come gli pare.
Camillo Langone, Tempi 2/4/2009

l’esilio ha accresciuto la centralità del Dalai Lama, che è diventato in qualche modo capo di tutte le sette tibetane e non più solo dei Ghelugpa, con grande dispetto dei tradizionalisti seguaci di Pabonka. Qualcuno vede dietro le beghe teologiche la regia di Pechino, che col grimaldello della religione starebbe mandando in frantumi l’unità dei tibetani.
Claudio Gallo, La Stampa 26/11/2008

A giudizio del teologo Butler, era tempo che qualcuno lanciasse l’allarme sul soggettivismo religioso, problema che preoccupa anche Papa Benedetto XVI. Butler ricorda che anni fa, nel libro American Gospel («Vangelo americano»), Jon Meacham attribuì al Paese una grande capacità di armonizzare i valori civili e morali: Bibbia e Costituzione sono le due facce della stessa medaglia, proclamava Meacham, ma nel pieno rispetto della separazione tra Stato e Chiesa. Da allora, tuttavia, prosegue Butler, c’è stata una inquietante involuzione: sono fiorite le sette, si sono spaccate le chiese, il Dio dell’uno è divenuto incompatibile con il Dio dell’altro. Al rigore delle analisi e dei confronti tra le dottrine a cui s’informavano i fedeli minacciano di subentrare a poco a poco il relativismo e il fanatismo. E, paradossalmente, ciò conduce alla commistione tra religione e politica che caratterizza l’America di Bush e che provoca riflussi come quello ateo tra i pensatori o quello anarchico tra i giovani.
Ennio Caretto, Corriere della Sera 18/6/2007

I mormoni pensano che Smith abbia salvato la Cristianità dall’apostasia ripristinando la Chiesa dei Vangeli ma si tratta di un credo rigettato dagli evangelici, anche a causa del fatto che le sette fondamentaliste continuano a praticare la poligamia sebbene la Chiesa mormone vi abbia rinunciato dal 1890.
La Stampa 12/05/2007, pag.17 Maurizio Molinari

Adesso si parla di sette sataniche. Nell’abitazione di Santangelo gli investigatori hanno trovato un libro e una videocassetta intitolati Le sette di Satana. Cronache dall’Inferno, un’accetta, un registratore, alcune minicassette. L’assassino avrebbe inviato alla vittima bigliettini con croci rovesciate e il numero del Diavolo (666). S’indaga anche su che fine abbiano fatto le cassette pornografiche con le ragazze riprese in compagnia di Emiliano.
Marco Neirotti, La Stampa 26/11/2005

Bin Laden ha molto seguito in Cecenia? Indubbiamente, con i soldi di Bin Laden, le sette integraliste hanno creato potenti basi e campi di addestramento efficienti e tecnicamente avanzati. Tuttavia la popolazione li guarda con disappunto perché capisce di trovarsi come in ostaggio» (Aslan Mashkadov, leader degli indipendentisti ceceni)
Panorama 22/10/2001

Le sette e i gruppi esoterici censiti in Italia nel 2000 sono 658.
"Il VenerdÏ" 25/10/2002

Vedi il FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE ”AMORTH, GABRIELE”
Scheda 198.904

La ricostruzione del delitto proposta dal pubblico ministero Giuliano Mignini (violentemente criticato dal New York Times, che lo ha accusato di volersi rifare su Amanda di una fallita inchiesta sui satanisti responsabili degli omicidi attribuiti a Pacciani)
VF 30/11-7/12 2009

Torino risulta la seconda città più satanista del mondo subito dopo Londra e prima di San Francisco e Chicago. Roma è al quinto posto.
VoceArancio 25/11/09

Insomma, questi 40 ebrei, monarchia bancaria occulta, veri padroni del mondo, stanno plasmando il mondo a loro immagine e somiglianza, imponendo occultamente l’ideologia satanista e il microchip umano chiamato ”666”, di cui l’Apocalisse parla con precisa dovizia tecnica.
VoceArancio 25/11/09

"Ruslanita95": "Please, never say again that things!!! I have only? 13 years old! My parents didn’t tell me how to be a satanist, but how to be a good christian!"
LETTERA A ME DI UN ASCOLTATORE 28/10/09

Partiamo dalla prima congettura. Alcuni casi più o meno recenti hanno messo in luce il perdurare di una diffusa passione per il culto del diavolo. Per le loro messe nere, i satanisti si servono di oggetti sacri che, in quanto rubati, transitano dall’universo del bene a quello del male, divenendo così strumenti per assicurarsi la benevolenza (sic) del Maligno. Al tempo stesso però, questa folle ritualità non disdegna quegli oggetti che, per la loro vicinanza con un evento delittuoso, dovrebbero assurgere a catalizzatori del Male.
Il materasso su cui è morta la povera Meredith ricomparirà dunque al centro di un cerchio di invasati adoratori di Belzebù? Se così fosse, credo che si confermerebbe l’ipotesi meno inquietante. Non che l’esistenza di gruppi di squilibrati non sia preoccupante, ma la loro presenza, storicamente attestata nei secoli, non ha particolari relazioni con i guasti della nostra società e i rimedi spaziano da una buona cura psichiatrica per i casi più gravi, a una buona dose di calci nel sedere per quelli più lievi.
Alessandro Perissinotto, La stampa 22/3/2009

la sollevazione della Conferenza episcopale austriaca ha costretto il Vaticano a rimangiarsi la nomina a Linz dell’ultraconservatore Wagner, secondo cui i gay «vanno guariti», l’uragano Katrina è stato il «castigo di Dio per le cliniche abortiste di New Orleans» e i libri di Harry Potter sono «satanisti e occultisti».
Giacomo Galeazzi, La Stampa 23/2/2009

Per quale motivo i ragazzi scappano di casa?
«Per situazioni familiari difficili o disagi psicologici. Ma spesso non esistono motivi apparenti. Soprattutto nel Nord Italia sono in forte aumento i casi da ricollegare a gruppi pseudoreligiosi di varia natura. La direzione centrale anticrimine del dipartimento di pubblica sicurezza ha istituito da due anni una squadra antisette, la Sas. Il 52% delle vittime di questi movimenti sono adulti, il 42% giovani e il 6% anziani. Nella metà dei casi segnalati si ha a che fare con psicosette, satanisti, circoli magici ed esoterici. Essendo stato abolito il reato di plagio, il fenomeno rimane sostanzialmente sommerso».
Lei lo ripristinerebbe, quel reato?
«Da padre di tre figli, dico che urge una riflessione. Le norme andrebbero adeguate alla mutata realtà sociale. Pensi a una ragazza modello che sparisce di casa, viene rintracciata dalla polizia, accetta un colloquio con un’ispettrice ma alla fine conclude: ”Non voglio che lei dica ai miei genitori dove mi trovo”. Non sto facendo un’ipotesi: è accaduto davvero».
Stefano Lorenzetto, Il Giornale 14/12/2008

E Milena?
Alla fine abbiamo dovuto tirarla via a forza, lei era proprio impazzita, si capiva che l’aveva presa male. Poi siamo andate a lavare il coltello a una fontana e io ho avuto la pessima idea di alzare la faccia e incrociare lo sguardo di un ragazzo. Secondo Ambra e gli inquirenti era il membro di una setta satanica a cui davo il segnale che era stato fatto il tutto. Da lì è venuto fuori che ero in contatto con importanti gruppi dediti al culto del demonio. Per un anno si è parlato di un presunto quarto uomo. All’inizio ero il mostro, alla fine ho preso la pena più lieve (qualche giorno in meno di Milena, ndr).
Dunque non è vero che facevate parte di una setta diabolica?
No. Ma quella storia andava bene per i titoli dei giornali.
E la sua passione per il cantante blasfemo Marilyn Manson?
Mi piaceva, ma in casa avevo solo un cd suo. In mezzo ai poster dei Take That e di Laura Pausini. Però all’ottantesima volta che mi hanno chiesto se mi ispirassi a Manson ho dato agli psichiatri la risposta che volevano sentire. Per tornare in camera a dormire. Sapevo che volevano una spiegazione e io non l’avevo. E probabilmente non l’avrò mai.
Sul suo diario c’era scritto: "Fare ciò che vuoi sarà l’unica legge", una frase dello stregone inglese Aleyster Crowley...
Non sapevo neanche di chi fosse. L’avevo copiata da una mia compagna.
 vero che prima di decidere di ammazzare suor Maria Laura, volevate uccidere un cane, poi un bambino?
Lo ha detto una nostra amica. Io per un po’ ho negato, perché non era vero. All’ennesima contestazione ho confermato. Non ne potevo più... E non me ne importava niente di difendermi. Ora, però, posso dirle che adoro gli animali e i bimbi: non avrei mai potuto far loro del male.
Perché non avete avuto la stessa pietà per suor Maria Laura?
(Silenzio). Non lo so. Non ho una spiegazione: sono talmente diversa rispetto a nove anni fa...
GIACOMO AMADORI, panorama 10/4/2008.

«I pm - dice l’avvocato Corbi - ci hanno convinto che Calamandrei e’ l’intermediario tra il primo livello dei ’’compagni di merende’’, che frequentavano la villa di un mago locale, tal Salvatore Indovino, e il secondo livello, i professionisti che bazzicavano villa La Sfacciata». Sarebbe stato li’, in questa villona dal nome curioso, presa in affitto negli Anni Ottanta da uno svizzero, tal Reinecke, che la presunta setta massonico-pedofila-satanista s’incontrava. La principale testimone sui fatti di villa La Sfacciata si chiama Gabriella Ghirighelli, ex prostituta. Un racconto, il suo, che merita di essere riportato senza commenti: «Nel 1981 vi era un medico che cercava di fare esperimenti di mummificazione... Il Lotti disse che questo medico svizzero a seguito di un viaggio in Egitto era entrato in possesso di un vecchio papiro dove erano spiegati i procedimenti per la mummificazione dei corpi. Detto papiro mancava pero’ di una parte che era quella relativa alla mummificazione delle parti molli, tra cui il pube e il seno. Mi disse che era per quello che venivano mutilate le ragazze nei delitti del cosiddetto Mostro. Mi spiego’ che la figlia di questo medico nel 1981 era stata uccisa e la morte non era stata denunciata, tanto che il padre aveva detto che era tornata in Svizzera per giustificarne l’assenza. Il procedimento gli necessitava proprio per mummificare il cadavere della figlia che custodiva nei sotterranei> >
La Stampa 24 febbraio 2008, Francesco Grignetti

Due anni dopo aver posato per «Playboy», Sharon Tate venne uccisa all’ottavo mese di gravidanza nella sua casa a Hollywood dalla setta satanista di Charles Manson. L’attrice, era sposata con il regista Roman Polanski, che aveva appena diretto il thriller diabolico «Rosemary’s Baby».
Bruno Ventavoli, La Stampa 20 febbraio 2007

Subito dopo di loro arrivano gli ”pseudoreligiosi”: sotto questa etichetta gli autori della relazione hanno riunito i testimoni di Geova, la setta del reverendo Moon, Scientology, i satanisti, i seguaci di vari culti orientali, tutti colpevoli di voler «penetrare le strutture dello Stato, dell’esercito e degli organi dell’ordine per raccogliere informazioni, influire sulla presa di importanti decisioni politiche e diffondere un’ideologia di permissivismo ed egoismo».
Anna Zafesova La Stampa, 10/12/2002

Era dunque, quella del mostro di Firenze e accoliti, una commedia pecoreccia (secondo un genere che è sempre stato di punta nel cinema italiano) con risvolti tragici? stata anche questo, conferma Giuttari nella sua inchiesta, ma non solo. C’è un altro livello oltre quello dei compagni di merende, ed è ancora più oscuro. il livello satanistico, esoterico.
Giuttari l’ha ricostruito con pazienza. La prima intuizione la ebbe quando seppe che in casa di Pacciani c’erano dei fogli di quaderno scritti a mano con ricette di magia nera: "Per fare una magia a morte prendere osso di un morto dal camposanto, polverizzarlo e benedirlo in chiesa con l’acqua santa, impastarlo poi in un dolce o in un bicchiere di vino, porta la vittima alla morte o alla pazia (pazzia)". Poi scoprì le sedute spiritiche che si facevano nella casa colonica, che si trovava proprio nei pressi del luogo dell’ultimo delitto, del mago Salvatore Indovino (non era un cognome d’arte, si chiamava proprio così). Gabriella, sempre lei, che non partecipava alle sedute (dove: "Prima facevano le carte, poi si davano all’alcol e alla fine facevano le orge"), ma frequentava la casa, raccontò che spesso aveva notato le tracce lasciate da quelle riunioni: "Candele spente, croci di carbonella combusta, preservativi, bottiglie di liquori vari vuote, nonché un cartellone appoggiato sul tavolo contenente tutte le lettere e numeri". Un cartellone come quello fu trovato in casa Pacciani (frequentatore, come gli altri compreso Narducci, del mago Indovino). E il mago una volta aveva spiegato a una donna come lui faceva i filtri d’amore. Dunque, per unire per sempre una coppia c’era bisogno di "una foto e un pezzo di tessuto di indumento dell’uomo, del secreto vaginale e di peli pubici della donna. Per compiere la magia la donna doveva convincere l’uomo a fare l’amore in un luogo aperto e in auto, e comunicare al mago la sera, il luogo e l’auto che avrebbe usato". Osserva Giuttari: "Sono dettagli che richiamano in modo impressionante la dinamica dei delitti del ”mostro”: qualcuno che sa in anticipo quando, dove e in che macchina si troverà una coppia a fare l’amore". L’avvocato Fioravanti, difensore di Pacciani, una volta dichiarò che a compiere i delitti era stata "una frangia impazzita di certo satanismo che prevede il sacrificio proprio nel fatale momento dell’orgasmo... I sacrifici migliori per evocare i demoni sono quelli degli esseri umani e la morte più favorevole è quella che avviene durante l’orgasmo ed è chiamata mors justi". Era farina del sacco di Pacciani?
La traccia del satanismo Giuttari l’ha inseguita fino alle ultime conseguenze. Ecco alcune intercettazioni telefoniche effettuate a Perugia nel corso delle indagini sulla morte di Narducci (avvenuta poche settimane dopo l’ultimo delitto seriale). Oggetto delle minacce è una teste, autori delle minacce un uomo e una donna (o due) che si alternano alla cornetta camuffando la voce con un timbro a volte falsamente infantile: "Tu e la tua famiglia dovete morire... tuo figlio, con quella bella testolina tutta rossa... per il nostro signore Satana, verrà sacrificato sulle colline del Mugello... Ci vai dal tuo ciarlatano? Sì, noi ti aspettiamo, siamo già lì, dal tuo ciarlatano. Farà una brutta fine... La sua testa sarà portata e seppellita nelle colline di Firenze... dove c’è anche quel bastardo di Pacciani... era un nostro servo ma ha tradito... Ricorda il dottore amico di Pacciani... I traditori Pacciani e il grande medico... Narducci... finito nel lago strangolato... Presto per te arriveranno le tenebre di Satana... La polizia a noi non ci fa niente... tu morirai. importante che qualcuno di noi, e siamo tanti, lo faccia... puttana... scimmia... gallina!".
Corriere della Sera Magazine 26/01/2006, Antonio D’Orrico

i credenti vivono di desideri soffocati e i satanisti di desideri animalescamente sfogati
La Stampa 30/04/2005, pag.30 Mattia Feltri

Satanisti. A Somma Lombarda, tra Milano e Varese, operava la setta "Bestie di Satana", tutti giovanissimi, tutti invasati dal culto del demonio al punto da uccidere a colpi di martello, nel corso di un rito notturno, Chiara Marino e Fabio Tollis, di 19 e 16 anni. Chiara e Fabio erano scomparsi dal 17 gennaio del ’98: i loro corpi (ormai due scheletri con ancora addossa gli abiti neri) sono stati ritrovati il 28 maggio nei boschi di Somma e di Arsago. Gli indagati per ora sono sette, tutti ragazzi, tutti patiti di musica metal, tutti (dicono i carabinieri di Busto Arsizio) dediti alla droga. La loro setta prevedeva come obbligatorio il sacrificio umano. Uno dei quattro che stanno in carcere, Andrea Volpe (un pitone in casa, sull’auto il numero 666 e l’adesivo di un caprone), è anche accusato di aver ammazzato, lo scorso gennaio, la fidanzata Mariangela Pezzotta. Un altro adepto si sarebbe tolto la vita nel ’99 andando a schiantarsi volontariamente con la macchina contro un muro. Dietro le Bestie di Varese potrebbe esserci un leader adulto e per ora misterioso. I cultori di Satana in tutta Italia sono cinquemila.
Vanity Fair 10/6/2004

il satanista Aleister Crowley
U.Rapetto, R. Di Nunzio, L’atlante delle spie. Dall’antichità al ”Grande Gioco” a oggi, BUR

Ennio Flaiano gli dedicò un epigramma simpatico: ”Elemire Zolla / preferisco la folla”, lui vide nel ”68 una cospirazione demoniaca e nel ”71 pubblicò un libro che fece molto scandalo, dal titolo Che cos’è la tradizione. Era un’accusa radicale alle ideologie totalitarie, soprattutto quelle di stampo ”progressista”, in cui vedeva una sorta di deriva ”satanista” dell’Illuminismo. Non era affatto un reazionario, semmai un liberale, e soprattutto un uomo mite. Nel ”69 aveva avviato per la Nuova Italia una rivista importante e ”strana”, ”Conoscenza religiosa”, destinata a durare fino all’83, accogliendo saggi di Borges e Quinzio, di Cristina Campo. Studiava i mistici ma si teneva lontano dal misticismo. Lui non era un mistico. Semmai si sentiva un monaco che non aveva mai fatto i tre voti canonici di povertà, obbedienza, castità.
Mario Baudino, ”La Stampa” 31/5/2002

Brunello De Cusatis, docente all’Università di Perugia, è stato il primo a tradurre nel nostro Paese gli scritti politici di Fernando Pessoa. Nel 1994, per la piccola casa editrice ”di destra” Settimo Sigillo presentò gli Scritti di sociologia e teoria politica, all’interno della collana ”Disenciclopedia”, diretta da Alessandro Campi, attuale consigliere di Gianfranco Fini. In quel volume, erano già contenuti i testi, che ora edita Guanda, sull’opinione pubblica e le società segrete (l’edizione di De Cusatis, infatti, viene citata). La pubblicazione, tuttavia, suscitò un putiferio e portò il professore di Perugia a scontrarsi duramente con Antonio Tabucchi.
Alberto Remedio, Libero 22/12/2009

a fermezza anti-rivoluzionaria dei sovrani non riesce a impedire che i sovversivi ripieghino sulla cospirazione – fondando società segrete e provocando i moti rivoluzionari del 1820-1821 e del 1830 ”
http://www.identitanazionale.it/rece_7005.php

Presso alcune società segrete di orientamento filosofico di vari paesi persiste il mito della "Porta sui Mondi", o della "Porta d’Oro", che costituirebbe un punto di passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Una porta che consentirebbe un interscambio di comunicazioni reciproche tra i due piani di esistenza.
Secondo le credenze di queste società segrete, sul pianeta esisterebbero un certo numero di luoghi precisi dove si troverebbero altrettante porte di comunicazione tra i due mondi.
Il convincimento di queste società iniziatiche porta ad un preciso postulato che per molti versi ricorda quello dello spiritismo. Questo postulato sostiene che, poichè da innumerevoli generazioni gli uomini muoiono, come non pensare che i defunti non abbiano mai cercato di stabilire un contatto efficiente con il mondo che hanno lasciato? Naturalmente qui non si tratterebbe di uno sforzo da parte dei singoli, ma di una azione attuata dalla totalità dei defunti, che nell’Aldilà si sarebbero organizzati in una vera e propria società.
Nell’Aldilà il cammino dei defunti non sarebbe terminato con la loro nuova condizione, ma avrebbe ancora un prosieguo verso una dimensione ancora più lontana che rappresenterebbe la loro effettiva meta. Nell’attesa di procedere verso questo ulteriore sentiero, i defunti avrebbero cercato di mantenere in qualche modo i legami con il mondo che hanno lasciato.
Molti di quanti hanno raggiunto l’Aldilà, dopo aver seguito in vita quanto chiedevano le loro convinzioni religiose, non avrebbero trovato nel mondo dei morti quanto era stato loro promesso, e a cui si erano sottomessi nel corpo e nello spirito.
Costoro, posti di fronte alla realtà della loro esperienza nell’Aldilà, resisi conto della frode perpetrata in vita ai loro danni dalle varie religioni del caso, degli orrori e dell’involuzione che queste hanno attuato nei confronti di loro stessi e di tutte le altre creature viventi di ogni specie, si sarebbero organizzati in una vera e propria struttura sociale.
Molti di questi defunti avrebbero pertanto manifestato la volontà di comunicare la loro scoperta a quanti vivono nel mondo dei vivi per impedire che le religioni potessero continuare a produrre sofferenza e superstizione alla vita sulla Terra.
Dopo milioni di anni dalla comparsa del genere umano vi sono stati numerosi tentativi di comunicazione tra i due mondi. E alla fine, nel corso dei secoli, gli uomini del mondo dell’Aldilà sono riusciti a collegarsi con quello dei vivi.
Dapprima sarebbero avvenuti contatti sporadici nella prossimità del dopo morte tra persone che avevano un legame tra di loro. Successivamente sarebbero stati scoperti precisi luoghi, le Porte d’Oro, dove il confine tra i due mondi si assottiglia e consente la comunicazione in entrambi i sensi, rendendo finalmente possibile aprire un contatto permanente.
Queste Porte, secondo il mito tramandato da antiche leggende, consentirebbero di entrare in contatto anche con altri universi paralleli al nostro. La loro presenza sarebbe segnalata da semplici cerchi di pietre che ne stabiliscono il perimetro.
Il contatto ottenuto tra l’Aldilà e il mondo dei vivi ha fruttato per quest’ultimo, da millenni, una serie di conoscenze tecnologiche, temporali e mediche.
Intorno a queste Porte sui due mondi si sono formate delle scuole iniziatiche che sono ben presto divenute strutture di potere iniziatico, rendendo esclusiva l’esperienza di contatto attraverso le Porte, e si sono ammantate del più rigoroso segreto per poter gestire i frutti della loro conoscenza senza interferenze di coloro che cercano solo il potere materiale fine a se stesso.
http://fantamimisteri.myblog.it/archive/2007/12/10/il-caso-delle-sorelle-fox.html

«Il mio interesse per le società segrete deriva dal fatto di essere cresciuto nel New England, circondato da club clandestini di leghe universitarie, da logge massoniche o dai padri fondatori. Il New England ha una lunga tradizione di confraternite segrete» (Dan Brown).
VoceArancio 16/9/2009

In un saggio bellissimo, dichiara la sua passione per Le società segrete: per quegli uomini, legati da un amore fraterno e da una perfetta fiducia, che s´incontrano nel cuore della notte in sale nascoste per progettare «una lampada solitaria di verità» - verità metafisica, eterna, sempre eguale attraverso i tempi, che ferma il transitorio e vince il Tempo, «questo sinistro seminatore di confusione». L´opera di De Quincey non è diversa. Come una intera società segreta, eredita verità antiche di secoli e le fa conoscere ai figli del futuro, in modo che la catena aurea non venga mai interrotta. Assomiglia a un labirinto. Chi potrebbe dire di conoscerla veramente? Ci inoltriamo nelle sue strade, in migliaia di vie laterali, negli infiniti frammenti in cui il grande libro è esploso: incontriamo alberi, laghi, rocce, località sempre nuove; e via via che procediamo, affascinati dalle meraviglie del mistero, non riusciamo a raggiungere il cuore del labirinto, e ci convinciamo che l´ultima parola su questo scrittore-universo non verrà mai detta.
Pietro Citati, la Repubblica 26/06/2009

[Bodhidarma] Stando alla leggenda fu lui a comporre in una trama di corpo e spirito le arcane discipline del combattimento a mani nude che avrebbe svelato ai suoi discepoli. La storia racconta che nel 630 i monaci di Shaolin salvarono dal pericolo dei mongoli il trono dell’imperatore Tai Tsung. Nei secoli successivi la loro fama si diffuse in Cina, tanto che le società segrete cinesi come la Tiandhihui - che a sua volta avrebbe generato le Triadi - vantavano una specie di discendenza spirituale dai monaci Shaolin.

Carradine, 72 anni, star della serie tv anni Settanta "Kung Fu" è stato trovato morto il 4 giugno in una stanza d’albergo di Bangkok con una corda attorno al collo e un’altra attorno al suo organo sessuale, legate insieme e attaccate alla sbarra del guardaroba. La polizia thailandese, come detto, ipotizza un gioco auto-erotico finito male. Ma la famiglia non è d’accordo. «David era molto interessato a indagare sulle società segrete di arti marziali», ha detto il legale, citato dal tabloid britannico "The Sun". «Per questo - ha aggiunto Keragos - se si hanno dei sospetti è la prima aerea in cui bisogna indagare». La famiglia dell’attore ha già chiesto l’intervento dell’Fbi nelle indagini sulla sua morte, le cui circostanze restano poco chiare. Le società segrete di arti marziali, in particolare quelle di kung fu, risalgono a secoli fa e originariamente furono fondate per proteggere la gente umile dalla corruzione. Ma in moltei casi si sono successivamente riconvertite alla criminalità.
corriere.it, dagospia 8/6/2009

Nel 1854, ottenuta la libertà condizionata, Enrichetta [Caracciolo] riprese i contatti con le società segrete di Napoli, sfuggendo alla polizia e al clero che la ricercavano.
Il Sole 24 Ore 20 aprile 2008, Michela Catto

Documenti inediti dissotterrati da Trojani gettano luce sul ruolo degli esuli piemontesi, lombardi e toscani del Risorgimento nella leggendaria «corsa all’oro» in California. «Questi pionieri fondarono nel West quelle che ora sono delle "ghost town" e miniere con nomi di eroi risorgimentali – racconta il docente ”. Intanto mandavano i soldi in patria attraverso una rete di contatti organizzata da società segrete».
Alessandra Farkas, Corriere della Sera 29/9/2007

Caro Cimino, non tutto è chiaro effettivamente nella vita di Ante Pavelic: troppe società segrete, troppi complotti, troppi intrighi, troppi periodi clandestini trascorsi sotto falso nome e mentite spoglie (fra cui, a quanto sembra, qualche tempo in un monastero di Castel Gandolfo dopo la Seconda guerra mondiale, camuffato da frate).
Sergio Romano, Corriere della Sera 17/1/2007, pagina 37

La risposta la si trova nell’ opera di Nesta Webster, un’ autrice antisemita che ha speso la propria vita a sostenere la versione del complotto ebraico. Nel suo Secret Societies and Subversive Movements essa appare bene informata, conosce tutta la vera storia che qui Eisner racconta, ma ecco come conclude: «L’ unica opinione che mi sento di poter esprimere è che i Protocolli, siano essi autentici o meno, mostrano il progetto di una rivoluzione mondiale, e che in considerazione della loro natura profetica e della loro straordinaria affinità ad alcune società segrete del passato, si abbia a che fare o con l’ opera di una società di tal fatta, ovvero del lavoro di un profondo conoscitore delle tradizioni delle società segrete, qualcuno in grado di riprodurne le idee e il linguaggio».
Umberto Eco, La Repubblica, 15/10/2005

[Goya] Fu in questa casa che egli dipinse a olio sull’intonaco le sue drammatiche e ossessive Pinturas negras (in seguito trasferite con gran cura su tela e tutte al Prado), tra cui, oltre al grandioso Pellegrinaggio a San Isidro, vi sono l’inquietante e demoniaca riunione di streghe di Sabba e lo spaventoso Saturno che sbrana suo figlio o sua figlia, dal corpo comunque adulto e non infantile, una scena orrenda che dovrebbe forse incarnare la rivoluzione che finisce per divorare i suoi figli, un Saturno come Angelo sterminatore, che, prima di diventare modernamente un soggetto per Buñuel, era allora il nome di una delle società segrete ultrarealiste che si scatenavano contro chiunque fosse sospettato anche lontanamente di liberalismo.
Giuseppe Bernardi, Il Giornale 14/02/2006

[Museo] quello delle società segrete a Bayreuth
Alessandro Melazzini, La Stampa 29/11/2004, pag. 27.

Con la sconfitta di Napoleone e il ritorno delle monarchie sancito dal Congresso di Vienna del 1815, i patrioti italiani si organizzarono in società segrete, soprattutto la Massoneria e la Carboneria
Fabio Sclosa Macchina del Tempo, agosto 2003 (n.8)

I FRATELLI BANDIERA (1844)
Nobili, figli dell’ammiraglio Francesco Bandiera e, a loro volta, ufficiali della Marina da guerra austriaca, aderirono alle idee mazziniane e fondarono una loro società segreta, l’Esperia [11] e con essa tentarono di effettuare una sollevazione popolare nel Sud Italia.
wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Mazzini#Biografia)

Che esistesse una misteriosa società segreta chiamata Ergenekon il premier Erdogan, 55 anni, venne a saperlo mesi dopo aver vinto le elezioni nel novembre 2002. Fu l’intelligence della polizia turca, alle dipendenze del ministero dell’Interno, a presentargli un dossier con le dichiarazioni di una sedicente spia del Mit, il servizio segreto militare. Si chiamava Tuncay Guney, alias agente Ipek. Oggi il testimone chiave, che sostiene nel frattempo di essere diventato rabbino, vive in esilio in Canada, da dove continua a fare dichiarazioni a orologeria, in genere quando il governo è più in difficoltà.
Pino Buongiorno, Panorama, 29 aprile 2009

[Geronimo] Il suo teschio asportato da Samuel Prescott Bush, studente a Yale e tra i fondatori della società segreta "Teschio e Ossa" in quella università, e trafugato. Samuel Prescott Bush era il padre di George H Bush e il nonno di George W Bush, entrambi membri della società del teschio. Una leggenda, probabilmente, che di tanto in tanto riaffiora, ma che nessuno ha mai confermato o smentito in maniera convincente, perché i miti esisteranno per sempre e il nome dell´ultimo spartano arreso allo strapotere del nuovo impero d´occidente non morirà mai.
Vittorio Zucconi, 15/2/2009, la Repubblica

Ma prima di raccontarvi del quartiere italiano di Tianjin e di coloro che lo stanno salvando dall’oblio, bisogna fare un piccolo passo indietro, a quell’estate del 1900, quando la storia del nostro Paese si intreccia, in circostanze perlomeno drammatiche, con quella cinese.
Già da qualche mese una società segreta, figlia della famosa società del ”Loto Bianco”, andava reclutando milizie tra i contadini allo scopo di contrastare lo strapotere economico di inglesi e francesi. I due Paesi erano presenti nel Celeste Impero dalla metà del XIX secolo e, essendo usciti vincitori dalle Guerre dell’Oppio, esercitavano i loro traffici liberamente, senza dar conto a nessuno.
Con un pizzico di retorica mista alla forza di persuasione di maghi e sedicenti sciamani, i contadini si erano lasciati convincere che grazie alle sole arti marziali e senza uso di armi avrebbero potuto avere la meglio sul nemico. Così cominciarono ad assaltare i luoghi chiave degli interessi stranieri, a Pechino, a Tianjin, poi nello Henan, nello Shanxi e nella Mongolia Interna.
MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2006

Dopo i moti carbonari del 1831, andò in esilio a Marsiglia. Qui costituì una nuova associazione terroristica che avrebbe sostituito la Carboneria: la Giovine Italia, riservata a chi non avesse superato i quarant’anni di età. Ogni adepto assumeva un nome di battaglia e pronunciava questo giuramento: «Io, cittadino italiano, davanti a Dio… giuro di consacrarmi tutto e sempre con tutte le mie potenze morali e fisiche alla Patria ed alla sua rigenerazione… di spegnere (cioè: di ammazzare) col braccio ed infamar con la voce i tiranni e la tirannide politica, civile, morale cittadina, straniera… di cercare per ogni via che gli uomini della Giovine Italia ottengano la direzione delle cose pubbliche (il solito vizietto della caccia alle poltrone!), di non rivelare per seduzioni o tormenti l’esistenza, lo scopo della Federazione, e di distruggere (cioè: sempre ammazzare), potendo, il rivelatore…».
Questi macabri intenti erano formulati in nome del popolo, di quel popolo che Mazzini, con la vita ritirata che conduceva, non conosceva e non conobbe mai!
Mazzini prese nome di battaglia di Filippo Strozzi, ma i suoi compagni lo chiamavano Pippo.
Il motto della Giovine Italia era ”pensiero e azione”: per pensiero si deve intendere la propaganda mazziniana, per azione l’insurrezione armata.
A Marsiglia andava in giro travestito, qualche volta anche da donna.
http://napolindipendente.myblog.it/archive/2009/12/29/dopo-cavour-puntualizzazioni-su-mazzini-e-garibaldi.html

[Giovanni Ruffini] Coinvolto dalla febbrile emotività di Mazzini, conosciuto alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova, dove era nato nel 1807, affiliato alla Carboneria e tra i primi iscritti alla Giovane Italia, aveva dovuto prendere presto la strada dell’esilio.

Sei anni dopo, nel 1826, scrisse il suo primo saggio letterario, Dell’amor patrio di Dante, pubblicato poi nel 1837. Il 6 aprile del 1827 ottenne la laurea in Utroque Jure. Nello stesso anno divenne membro della carboneria, della quale divenne segretario in Valtellina.
wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Mazzini#Biografia)

[Vita di Cavour di Rosario Romeo] Contatti di Cavour, in Genova, con carboneria, mazziniani e ambienti settari 28-29

un altro imperatore che aveva fatto il suo apprendistato politico nella carboneria della penisola (Napoleone III)
Il Sole 24 Ore 11/02/2007, pag.29 Sergio Romano

Felice Orsini (1819-1858). Attentatore di Napoleone III. Romagnolo di Mendola (Imola), assorbì la mentalità complottarda dal padre, Andrea. Costui, ex ufficiale di Napoleone I, scontento della restaurazione papalina, entrò nella Carboneria.
Il Giornale 18/06/2005, pag.27 Giancarlo Perna

«[…] Mio nonno Francesco era nato a un passo da Agrigento, a Grotte, paese di zolfatari, contadini e proprietari terrieri, come era appunto per la famiglia Ingrao. Francesco è una figura del Risorgimento: cospiratore antiborbonico dagli anni del liceo, e mazziniano: combatte con Garibaldi a Varese, poi tesse congiure repubblicane contro i moderati, e nel ”68 sta per essere ammanettato dalla polizia regia sabauda. Riesce a fuggire nascondendosi nelle campagne di Caltanissetta; poi risale la penisola fino a Napoli, quindi a Lenola, dove vive uno zio, cospiratore anche lui ai tempi della Carboneria.
Aldo Cazzullo, ”Corriere della Sera” 21/3/2005