Marco Patucchi, la Repubblica 17/3/2010, 17 marzo 2010
Harry Shindler, novant’anni quasi compiuti. Geniere della Royal Elctrical and Mechanical Engineers britannica durante la Seconda guerra mondiale, sposa una donna italiana e si trasferisce nel nostro Paese nel 1982
Harry Shindler, novant’anni quasi compiuti. Geniere della Royal Elctrical and Mechanical Engineers britannica durante la Seconda guerra mondiale, sposa una donna italiana e si trasferisce nel nostro Paese nel 1982. Trascorre le sue giornate alla ricerca di ricordi: ex combattenti ed eredi gli chiedono di rintracciare soldati, agenti segreti, aeroplani scomparsi durante la guerra. Tra i suoi successi la soluzione del giallo dell’"inglese sconosciuto" risolto nel 2007 dopo mesi di ricerche tra archivi e testimoni diretti. Quel soldato britannico senza nome, fucilato dai nazisti in fuga da Roma nel giugno del 1944 con altri tredici partigiani prelevati a via Tasso, in realtà era un ragazzo ungherese arruolato dai servizi segreti militari britannici. Oggi sulla lapide che ricorda i Martiri della Storta, al posto della scritta "inglese sconosciuto" che ha campeggiato per oltre sessanta anni, è inciso il nome di Gabor Adler, alias capitano John Armstrong. Ha ritrovato anche una chiesa: la cappella di St Martin e St George allestita dalle truppe inglesi sbarcate nel 1943 sulle spiagge di Salerno. La cercavano, invano, i reduci ogni volta che venivano in Italia per rivedere quei luoghi. Era diventata il magazzino di una ferramenta.