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 2010  marzo 17 Mercoledì calendario

Ruggiero Michele

• Bitonto (Bari) 4 novembre 1965. Magistrato. Sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Trani • Tra il 2009 e il 2010 «[...] si è occupato in solitaria delle indagini che hanno portato a inquisire il premier Silvio Berlusconi per concussione e minacce, il commissario dell’Authority (Agcom, ndmp) Giancarlo Innocenzi per favoreggiamento e il direttore del Tg1 Augusto Minzolini per rivelazione di segreto istruttorio. [...]» (Giusi Fasano, “Corriere della Sera” 17/3/2010) • «Michele Ruggiero non cammina, incede, sa che verrà fotografato e fa lo sguardo intenso, carico di senso della giustizia e di serena fermezza. John Woodcock, con quei golfetti sulle spalle, non è che un ricordo, le signore con un debole per le procure hanno finalmente un nuovo idolo, elegantissimo, sempre in completo scuro e con ufficio vista mare: Ruggiero è il pubblico ministero del momento, metà eroe e metà tronista, la punta delle scarpe lucidissime rialzata, come va di moda anche da Maria De Filippi. Lui non si mostra, appare, e gli occhiali da sole a goccia servono per coltivare il mistero e per difendersi dalla folla che gli si fa intorno e che vuole sapere, cerca di strappargli una rivelazione, un’intervista, un’ospitata. Ma Ruggiero ha una frase preferita: “No comment”, come nelle serie americane, come nei film d’azione in cui il protagonista ha una missione da compiere e nessuno, fino alla fine, riuscirà a fargli perdere la concentrazione. Nemmeno il procuratore capo con cui pare abbia litigato a causa di quest’inchiesta (“ma chi ti credi di essere, mi hai rotto il cazzo”, si sentiva da dietro la porta dell’ufficio), ma entrambi negano. Un pubblico ministero così è il sogno di ogni donna (anche se nei film di solito l’eroe riceve una telefonata a notte fonda, si alza e esce senza dire una parola, la moglie sa che non deve chiedere dove sta andando. Quindi è il sogno di ogni uomo). Michele Ruggiero sfonda le foto [...] senza nemmeno bisogno degli occhiali 3D, è più avanti di Avatar, e quando passa in macchina a Trani lo guardano tutti ammirati e invidiosi, perché ha l’auto più bella della città, una Mercedes decapottabile nera. Impossibile non notarlo: quando incrocia qualcuno che conosce dà qualche leggero colpo di clacson, per salutare, davvero saluta tutti, anche i giornalisti, poi da vero uomo del sud cede il passo alle signore. Dalla sua scrivania di legno scuro (dove non giace nessuna pratica arretrata: Ruggiero fa gli straordinari, resta a lavorare anche quando la procura chiude – tenerne conto in caso di corteggiamento, astenersi lagnose con pretese di weekend fuori) guarda il mare, guarda la cattedrale di Trani e si sistema il ciuffo. Prima le buone notizie, ora la cattiva: Michele Ruggiero è sposato e ha tre figli, le loro foto al mare sono lo sfondo scrivania del suo computer, proprio accanto alle sudate carte, ai Ray-ban e al telecomando della macchina. Bisogna quindi abbandonare le speranze, o sperare di venire intercettate da lui, e ricordarsi di cinguettare» (Annalena Benini, “Il Foglio” 19/3/2010).