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 2010  marzo 14 Domenica calendario

PENSIERI CIFRATI PER SFUGGIRE AL MESTIERE DELLA GUERRA

«Cosa vuoi fare da grande?» e io rispondevo: «Voglio essere Papa». Mi si diceva: «Ah! Non credo sarà possibile» e io decisa: «Allora voglio essere Leonardo da Vinci». Fu così che nacque il mio interesse per Leonardo e il suo mondo fiabesco. Mi imbarcavo in pensieri più grandi di me, volavo con la mia immaginazione. Ero lontana dal pensare che un giorno avrei davvero studiato i numerosi manoscritti vinciani alla Ucla, l´università di Los Angeles. La loro quantità, oltre diecimila pagine, potrebbe inizialmente stordire per la scrittura a specchio ma dopo un mese, con una lente e un po´ di pazienza, diventa naturale per tutti leggerle. Mi affascinavano i suoi calcoli, le figure geometriche. I numeri: il linguaggio più internazionale. La continua ricorrenza degli otto e dei suoi multipli, del dodici e soprattutto del settantadue. La quadratura del cerchio, del triangolo, delle lunule, dello gnomone, un antico linguaggio caduto in disuso. Nulla a che vedere con cabala o esoterismo.
Si trattava della terminologia propria del cosmografo o cartografo per fare mappe, planisferi celesti, ma anche per costruire meridiane per il calcolo del calendario. Era la parte celeste che affascinava Leonardo: l´astronomia, la fisica e la meccanica erano alla base di tutto per lo studio della geologia, della meteorologia, del Diluvio universale. Le sue preoccupazioni non erano tanto diverse da quelle di Einstein. Studiare Leonardo significa apprendere le opere di Platone, Aristotele, Archimede, Tolomeo, Euclide, Vitruvio e Fra´ Luca Pacioli, che nel De divina proportione parla della prospettiva usata da Leonardo per il Cenacolo milanese, mentre nel De viribus quantitatis, in ben venti pagine spiega in un colloquio con Leonardo, vari metodi per scrivere in cifra. Iniziai ad analizzare i testi matematici citati. Come Pitagora, egli scrive: «Non mi legga chi non è matematico». Più chiaro di così.
Ma la sua principale attività era basata non sull´arte e la pittura, ma sull´eliminazione di vite umane. Era un epoca di guerre cruente. Leonardo, a lungo al servizio di Ludovico il Moro, passa a lavorare per due gonfalonieri di Sacra romana chiesa, Cesare Borgia e Giuliano de´ Medici, e due re di Francia, Luigi XII e Francesco I, che invasero l´Italia a più riprese. La costruzione di armi da fuoco era la sua fonte di guadagno. Da questa «pazzia» Leonardo si rifugiava negli studi sulla natura e il creato per «pascere l´intelletto». Anch´io ho trovato rifugio in questi studi, trasformando completamente la mia vita. Ne ho fatta una vera professione: un agente 008. Otto è un numero chiave per Leonardo: otto sono le lettere del suo nome, della Gioconda, del Cenacolo, del Battista... Otto, otto, otto che passione. Anche passione ha otto lettere.