Silvio Zanchet, La Stampa 16/3/2010, pagina 32, 16 marzo 2010
PERCHE’ DICO NO AL NUCLEARE
Una centrale nucleare nella mia regione, sì o no?». Questo il quesito che Legambiente rivolge a tutti i canditati alle prossime elezioni regionali sul rilancio del nucleare in Italia. Credo che il problema sia mal posto. La corretta domanda sarebbe: «Nucleare sì oppure no?». La risposta, a mio parere, è no. Ecco perché.
1) L’energia nucleare è più economica. Falso, soprattutto se si tiene conto dei costi dell’intera filiera: dall’estrazione del minerale alla costruzione e al mantenimento della centrale, dallo smaltimento delle scorie alla bonifica del territorio.
2) Gli impianti nucleari non producono CO2. Falso. Se si tiene conto della CO2 generata nel processo di estrazione e arricchimento, nella costruzione della centrale e nei processi di smaltimento delle scorie, si arriva a un debito di CO2 confrontabile con le emissioni di una centrale a gas.
3) Le centrali nucleari sono sicure. Falso, se si hanno presente le statistiche degli incidenti e se si tiene conto che le centrali considerate sicure sono quelle di quarta generazione (che nel migliore dei casi saranno operative a partire dal 2040), mentre in Italia si parla di costruire quelle di terza generazione.
4) Il confinamento delle scorie radioattive è un problema gestibile. Falso. Fino a ora non è stata trovata una soluzione definitiva e sicura alla questione e molti depositi geologici in cui sono state confinate le scorie sono già compromessi.
5) Il nucleare garantisce la sicurezza degli approvvigionamenti energetici. Falso. Con le centrali attualmente in servizio nel mondo, le scorte sono stimate sufficienti per 50 anni, che si ridurrebbero a 25 se fossero realizzati tutti gli impianti programmati e proposti.
La corretta domanda sarebbe: «Impianti eolici e fotovoltaici nella vostra regione: sì o no?». E la risposta sarebbe sì.
*46 anni, progettista, Spotorno (SV)