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 2010  marzo 16 Martedì calendario

LIBERA IL CICERONE CHE IN TE

Saremo anche nipotini di quel Marco Tullio Cicerone che della retorica aveva fatto un’arte. Ma siamo proprio sicuri di essere capaci a parlare in pubblico? Magari davanti a una platea di 100 persone, che non aspetta altro di puntare il dito contro le nostre minime debolezze?
Per vincere emozione e batticuore, lingua secca e cervello in panne, soprattutto durante i più importanti discorsi della nostra vita, Milano propone il club, unico in Italia, del fitness «oratorio»: si chiama ToastMasters. americano di nascita, ma è diffuso in tutto il mondo, dalla Cambogia al Brasile, perfino sulle sperdute Isole Vergini. Insegna ai soci le tecniche per parlare come un vero leader.
Si parte dal principio che il segreto del potere è saper comunicare. Poco importa se poi il discorso lo tiene la casalinga con le amiche, il manager d’impresa di fronte ai dipendenti, il politico al cospetto degli elettori. Ciascuno di noi ha il diritto di immaginarsi come un piccolo Obama, chiamato a esprimere fino in fondo le proprie idee (anche se la folla da conquistare è magari solo quella svogliata platea riunita in un’assemblea di condominio).
Cosa insegna
ToastMasters, il club per «tipi tosti», insegna prima di tutto a «rompere il ghiaccio» in presenza di sconosciuti. Via ogni timidezza. Se l’intenzione è socializzare, non si possono sprecare minuti preziosi: nel frattempo l’interlocutore potrebbe stufarsi e iniziare a chiacchierare con qualcuno più ricco di argomenti. «Ricordiamoci che l’impatto iniziale si consuma nei primi 7 secondi - dice il presidente del club, Ivan Ottaviani -, ma non è necessario essere avvenenti per colpire. La maggior parte dei grandi oratori dell’antichità, a cominciare da Socrate, non erano certo Brad Pitt».
Come funziona
Si riunisce due volte al mese, nelle sale del Grand Hotel Puccini, per circa due ore e mezza. Il costo d’iscrizione è annuale e viaggia sui 140 euro. Come i calciatori prima della partita, i partecipanti arrivano all’incontro allenati. Hanno preparato uno speech di pochi minuti a casa, ma sono pronti anche a improvvisare sulle domande del pubblico. I soci sono a turno giudici e giudicati, i voti non sono critiche, ma points for improvement (punti per migliorare) - al ToastMasters si parla alternativamente in italiano e in inglese, in modo da abbandonare ogni provincialismo -, ciascuno ha un tutor e un mentor che lo aiuta a lavorare sui suoi «talloni d’Achille»: c’è chi gesticola come le scimmie quando parla, chi ha un tono di voce sbagliato, chi infarcisce la frase di fastidiosi «ehm... uhm» (addirittura c’è un addetto che li conta). «Dopo i primi cinque o sei discorsi iniziano a vedersi i miglioramenti - spiega Ottaviani -. Un trucco fondamentale per crescere è ascoltare gli altri. Le donne sono in genere naturalmente più brave». Il pubblico è trasversale: «abbiamo studenti universitari che tentano di esorcizzare la paura degli esami, professionisti delle vendite, manager, attori di teatro, persone timide ed introverse. prima di tutto una palestra di vita».
I dieci gradini
Regola uno per convincere è organizzare il discorso rispettando i tempi, dividendolo in tre parti (apertura, corpo, chiusura). «Sembra banale, ma è difficile non sforare e contemporaneamente non perdere il focus», continua Ottaviani. Chi supera lo step, dà già di sé un buon biglietto da visita. Ma non basta: bisogna saper dosare le pause, eliminare gli intercalari, accompagnare il messaggio con il linguaggio del corpo (la postura dev’essere eretta, non rigida, gli occhi ruotati con calma verso tutto l’uditorio, le mani a posto, non in tasca, né per aria, l’espressione del viso mai assente). Da evitare la monotonia della voce: salite e discese di tono attirano l’attenzione. Ispirare l’audience, persuadere con il potere delle parole a sposare le proprie idee (questo gradino ha un che d’irresistibile ed è quello che fa la differenza), usare statistiche e ricchi materiali per suffragare le proprie tesi. Essere se stessi, toccare i cuori quando è giusto, informare senza patetismi quando il caso lo richiede. Undicesimo comandamento: affrontare la dura realtà che non si potrà mai piacere a tutti. Però alla maggior parte sì.
«ToastMasters» è un’organizzazione no profit per «tipi tosti». E’ molto sviluppata in America, dove le tecniche di «public speaking» sono insegnate addirittura alle scuole superiori, anche se negli Stati Uniti - dicono le statistiche - parlare di fronte a un pubblico è il secondo incubo nazionale dopo la morte. «ToastMasters» è nata nel 1924, alla Ymca di Santa Ana, in California. Oggi conta oltre 250 mila membri e più di 12.500 club, sparsi ormai in 106 Paesi del mondo.