Varie, 16 marzo 2010
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FRCHE Georges Puylaurens (Francia) 9 luglio 1938. Politico. Presidente del Languedoc-Roussillon • «[
FRCHE Georges Puylaurens (Francia) 9 luglio 1938. Politico. Presidente del Languedoc-Roussillon • «[...] macchina di consenso [...] capacità di toccare (da ”sinistra”) i nervi scoperti dell’elettorato (immigrazione, sicurezza, identità nazionale) e d’intercettare la seduzione dell’estrema destra [...] metodo che gli ha consentito di conquistare per tre volte il seggio di deputato all’Assemblea nazionale, poi il municipio di Montpellier e infine la Regione, dove governa indisturbato dal 2004. [...] professore di Diritto romano, ha il fisico e l’aria bonaria del francese di provincia, il tipo che puoi incontrare a mezzodì nella trattoria locale, servito di bollito misto e vino di Bordeaux. Storico militante socialista, con un passato giovanile nell’estrema sinistra [...] al di là della lingua velenosa, ha sempre lavorato sodo per la sua città e la sua Regione. Scuole, nuovi quartieri, asili, centro congressi e opera lirica, piscina olimpica, linee tramviarie, campus universitario sono alcune delle opere pubbliche volute da Frêche, oltre a una generosa politica per giovani e universitari. Un bilancio così visibile che i cittadini gli perdonano un pesante aumento delle imposte e qualche eccesso di comportamento non meno controverso di quelli verbali. Come, ad esempio, la decisione di acquistare per 170 mila euro una statua di Lenin. Un libro inchiesta sugli sprechi dei governi locali ha fatto le pulci anche a Frêche: 17 mila euro per arredi da bagno (firmati Philippe Starck) nell’ufficio presidenziale, 53 mila euro per una VW Touareg 4x4 con selleria in pelle e sistema multimediale, 633 mila euro per l’ufficio turistico di rappresentanza a New York, a due passi da Central Park. ”Non rappresenta i valori della gauche”, diceva la Aubry. sinistra, come uguaglianza, tolleranza, solidarietà. Al punto da costruire una candidatura alternativa, guidata dal [...] sindaco di Montpellier, la signora Hélène Mandroux, che è stata umiliata dalla lista ”divers gauche” del vecchio Georges (38 per cento al primo turno) [...] Per lo stato maggiore del partito socialista, il presidente uscente era ormai diventato un personaggio imbarazzante, inutilmente richiamato all’ordine dopo battute dal significato inequivocabilmente razzista e talvolta antisemita. Battute da bar, di quelle che nessuno oserebbe inquadrare in una teoria, eppure ripetute con leggerezza, come quando si permise di stigmatizzare la presenza di giocatori di colore nella nazionale francese o di insultare gli ”harkis”, i reduci algerini che si batterono per la Francia. ”Sono vittima di un linciaggio orchestrato dai media di sinistra”, si è difeso, respingendo le accuse di razzismo. Le sue polemiche sanguigne e la sua ambivalenza ideologica gli hanno fruttato l’epiteto di ”Le Pen di sinistra”, ma Frêche si è distinto anche per le pesanti critiche rivolte al vertice socialista» (Massimo Nava, ”Corriere della Sera” 16/3/2010).