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 2010  marzo 13 Sabato calendario

PEDOFILIA, LO SCANDALO SFIORA IL PAPA "NELLA SUA DIOCESI UN PRETE CONDANNATO" - BERLINO - I

pedofili travestiti da sacerdoti arrivavano ovunque, riuscivano a ingannare anche menti finissime come quella dell´allora cardinale Joseph Ratzinger, ad aggirare la loro attenta, rigorosa sorveglianza. La rivelazione viene dal sito della Sueddetusche Zeitung, è allarmante e clamorosa. Negli anni in cui l´attuale papa Benedetto XVI era arcivescovo di Monaco e Frisinga la sua arcidiocesi, la più importante nella cattolicissima Baviera, ammise al servizio pastorale un prete pregiudicato per violenze pedofile. E in Baviera il pregiudicato si abbandonò di nuovo, sempre secondo l´autorevole quotidiano di Monaco, ad abusi su minorenni. Svolgerebbe ancora il suo ministero, da qualche parte nell´Alta Baviera.
Immediata la reazione della Santa Sede. Come ha spiegato il portavoce, padre Federico Lombardi, i comunicati dell´arcidiocesi di Monaco chiariscono tutto. Il sacerdote pregiudicato, indicato dai media tedeschi come "Abate H" fu accolto dalla Chiesa bavarese e assegnato a una residenza in una parrocchia per permettergli di sottoporsi a terapie contro la sua tendenza pedofila. Ma all´insaputa dell´allora arcivescovo e cardinale Ratzinger, il vicario generale dell´arcidiocesi, Gerhard Gruber, decise di riammetterlo al pieno servizio pastorale e al contatto con i fedeli, anche giovani o minorenni. «Ho commesso un grave errore, me ne assumo la piena responsabilità», ha detto ieri l´ex vicario generale Gruber, oggi 81enne. «Mi rincresce profondamente che a causa della mia decisione di allora dei giovani subirono violenze, chiedo scusa a tutte le vittime».
Joseph Ratzinger dunque non sapeva, non fu informato a dovere dai suoi sottoposti. La decisione di riammettere l´ "Abate H" al servizio pastorale, e al contatto diretto quotidiano con i fedeli, anche con minorenni, fu presa per suggerimento del vicario Gruber. La stessa Sueddeutsche Zeitung scrive che Gruber decise da solo, poi dopo il fatto compiuto (afferma il portavoce dell´arcivescovato di Monaco, Bernhard Kellner) inviò al cardinale Ratzinger documenti generici su varie nomine. In cui non si faceva alcuna menzione del passato criminale dell´abate H. E non c´è assolutamente certezza che Joseph Ratzinger abbia vagliato quei dossier sull´ "Abate H".
Le colpe sono pesanti, e per questo il caso è scottante, sebbene tutto indichi una totale estraneità e innocenza del Santo Padre. Il misterioso "Abate H" era stato condannato a Essen, nel Nordreno-Westfalia, per aver costretto un undicenne a praticargli un atto sessuale orale. La Chiesa bavarese lo accolse per terapie nell´82, ma poi lo riammise al servizio pastorale. Senza l´approvazione di Ratzinger, dicono tutti. Nel 1986, il prete fu di nuovo condannato da un tribunale bavarese a 18 mesi con la condizionale e a una multa di 4000 marchi per abusi su un minorenne. Ma ciò malgrado, la Chiesa lo assegnò di nuovo a una comunità di fedeli.
La presunzione d´innocenza e ogni prova indicano una totale estraneità di Benedetto XVI alla scelta. Ma lo stesso fatto che sia stato possibile nascondere all´allora cardinale Joseph Ratzinger la decisione di perdonare un sacerdote pregiudicato e chiaramente pericoloso, getta nuove ombre pesantissime sulla credibilità e l´immagine della Chiesa cattolica nel paese del Papa. Proprio nello stesso giorno in cui Benedetto ha ricevuto il presidente della Conferenza episcopale tedesca, esprimendo sdegno e costernazione per quei crimini contro l´infanzia e promettendo indagini e provvedimenti senza tolleranza.