Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  marzo 13 Sabato calendario

MOXIE GIRLZ, RITORNO ALLE BAMBINE

In principio era Barbie. Poi l’arrivo delle Bratz ha lasciato di stucco la bionda, che dallo sconforto ha persino troncato con Ken, il fidanzato di una vita. Oggi la ribalta è invece tutta per le Moxie Girlz, la nuova linea di bambole targata Mga e distribuita in Europa dal gruppo Preziosi, che spera di replicare il successo incontrato con sorelle maggiori: «Le Moxie Girlz sono uno dei cinque prodotti su cui quest’anno investiremo di più (fra gli altri, i Gormiti e Cicciobello, ndr)», dice Alberto Picotti, direttore comunicazione e media Giochi Preziosi.

Si chiamano Sophina, Lexa e Avery le tre bambole con cui l’americana Mga e il gruppo Preziosi intendono stuzzicare la creatività e i sogni di una generazione di bambine che però gioca sempre meno: «Oggi a 12 anni si pensa già ad altro. necessario diversificare il business, per accompagnare i bambini durante la loro crescita», dice Enrico Preziosi, presidente del gruppo che punta a superare il miliardo di euro di fatturato nel 2010.

«Dopo un anno, le Moxie Girlz sono già un successo negli Stati Uniti (3 milioni di pezzi venduti, ndr) e in Gran Bretagna», dichiara Dario Bertè, consigliere delegato, «ora le stiamo lanciando in Italia, Francia, Grecia, poi in Turchia» e in Spagna dal 2011. A primavera l’impatto delle prime 100 mila bambole nella Penisola, mentre la campagna tv è on air da giovedì, in attesa di eventi dedicati per le più piccole, all’insegna della creatività. Non mancheranno occasioni per diversificare il prodotto, che prevede già accessori per la scuola, pubblicazioni per l’edicola, linee di prodotti dolci e salati, e internet: «Come negli Usa, anche in Italia ci sarà un sito su cui le bambine potranno iscriversi per giocare on-line e conoscersi», dice Berté, mentre il ceo di Mga sta valutando sviluppi nel settore entertainment, dal cartoon al 3D.

Viste da vicino le Moxie Girlz, con i loro vestiti da decorare, appaiono da subito politically correct: più proporzionate e sorridenti delle Bratz, che sfoggiavano tacchi a spillo e curve da bad girl, le nuove bambole di Isaac Larian, ceo di Mga, stesso produttore delle Bratz, «sono fashion doll che riflettono ciò che le bambine di sei-sette anni vogliono essere, adatte alla loro età».

Il direttore della comunicazione pone invece l’accento sull’importanza di «costruire il marketing» delle Moxie Girlz sulla «personalità e la biografia» dei personaggi, perché «i bambini lo desiderano». La fantasia, insomma, è ancora centrale per chi non gioca con i videogame e va a braccetto con la novità: «Il 60% dei giocattoli sugli scaffali cambia ogni anno», dice Picotti, che prevede «investimenti stabili» in comunicazione, ma «a costanza di investimento, nel 2009 abbiamo avuto quote di visibilità superiore». Il 2010 potrebbe invece rivelarsi uno spartiacque importante per il panorama televisivo, i cui contorni non saranno più gli stessi: a partire dallo switch off della Lombardia, Picotti non nasconde il «rischio di un ridimensionamento di Mediaset come emittente per bambini», dal momento che i canali tematici sul digitale terrestre e su satellite assumeranno un peso ben diverso.