Antonio Calitri, ItaliaOggi 13/3/2010, 13 marzo 2010
SCAMARCIO, MINA VAGANTE TRA GLI ELETTORI VENDOLA
L’idolo delle ragazzine Riccardo Scamarcio non si accontenta di dare una mano al suo governatore preferito, interpretando un omosessuale leccese che fa outing nel nuovo film Mine Vaganti. Vuole esagerare e alla presentazione del film di Ferzan Ozpetek tenta l’argomentazione politica e fa perdere consensi a Nichi Vendola, proprio nel difficile Salento, feudo di Raffaele Fitto e del candidato Pdl, Rocco Palese. Troppi film, troppe comparsate e un duro giro promozionale rischiano di far male a Scamarcio che non si limita più a fare l’attore, ma contagiato dal poeta Vendola, ha deciso di scendere in campo. Era già apparso al fianco del governatore uscente dopo la vittoria alle primarie pugliesi, ma in quell’occasione si limitò ad urlare un po’ di slogan alla folla esaltata di sostenitori. Questa volta invece, alla presentazione di Mine Vaganti, il film fortemente voluto dallo stesso governatore e sostenuto dall’Apulia Film Commission che arriva giusto in tempo per l’aiutino alle urne, ha deciso andare oltre. Non bastava il forsennato tour di presentazioni ufficiali a Roma, Lecce, Bari e poi il saluto agli spettatori nelle sale pugliesi, le discussioni in libreria e la tavola rotonda all’Università di Bari. Evidentemente no. Così Scamarcio, pugliese di Andria, al pari di un inglese che giudica le campagne italiane molto pittoresche è rimasto innamorato della natura selvaggia del Salento. Ma anche della sua arretratezza infrastrutturale che è molto pittoresca per i turisti ma tanto odiata dagli «indigeni». Così al cinema Massimo di Lecce, alla presentazione del film, ha deciso di vestire i panni dell’ambientalista e cercando di dare un secondo aiuto a Vendola ha sparato a zero sul progetto di allargamento della SS275, la strada che collega il comune di Maglie, quartier generale del ministro Fitto, con Acquarica del Capo, città natale del candidato governatore Palese. Rivolgendosi al pubblico e al parterre di amministratori presenti Scamarcio ha iniziato con un «so che c’è in cantiere il progetto di portare la statale 275 giù giù fino a Leuca. Un progetto vecchio che andrà a distruggere con i pilastri di cemento un pezzo di paradiso naturale salentino e per questo va bloccato» e poi «è una terra che sta crescendo sempre di più, ormai la conoscono tutti, ma dovete stare attenti a non farvi strappare la bellezza dalle mani. Progetti come quello
dell’estensione della 275 sono devastanti, la modernità non deve distruggere la natura». Voleva dare una mano a Vendola cercando di conquistare i favori del pubblico e qualche voto nella terra dove è più debole il governatore. Ma l’attacco si è trasformato in un boomerang perché per chi la percorre, quella strada è pericolosa ogni giorno dell’anno e d’estate diventa addirittura infernale per chi la deve fare non solo per raggiungere
l’albergo per le vacanze. E a partire da Franco Ferraro, il sindaco di Acquarica del Capo (comune che comprende anche la famosa località turistica di Santa Maria di Leuca), che ha dato del folle alla proposta di Scamarcio, è incominciata l’alzata di scudi contro l’attore.