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 2010  marzo 11 Giovedì calendario

UN GIORNALISTA «VIRTUALE» PER LE PARTITE DI BASEBALL

Un robot al posto di un giornalista in carne ed ossa è già una realtà a Chicago. Il suo terreno di gioco preferito è il baseball. Una manciata di microsecondi dalla fine della partita e gli articoli di "The Machine" sono già in rete, diffusi sul web o sui circuiti delle agenzie, senza errori di battitura, con tutti i punteggi corretti, i nomi completi dei giocatori e i confronti con le precedenti performance individuali e della squadra.
Un compito praticamente impossibile per qualsiasi giornalista in carne ed ossa, ma di normale amministrazione per Stats Monkey, il sistema di intelligenza artificiale applicato alle news che si firma "The Machine". Sviluppato da Kris Hammond e Larry Birnbaum, dell’Infolab, il laboratorio di intelligenza artificiale della Northwestern University a Evanston, vicino a Chicago, per molti Stats Monkey potrebbe essere il colpo di grazia a tante redazioni, le cui testate sono già in sofferenza per la crisi e per il traffico dirottato verso Google News. «In realtà il nostro sistema è esattamente agli antipodi di Google News- spiega Hammond- perché invece di andare ad aggregare contenuti già esistenti e prodotti da altri, Stats Monkey crea contenuti che prima non c’erano e che sarebbe antieconomico creare con le tecnologie tradizionali. Sono i contenuti della "coda lunga", che hanno un basso valore marginale, ma possono diventare molto interessanti quando esiste una tecnologia per diffonderli a bassissimo costo a tanti utenti, un po’ come avviene già con i software e la musica».
La creazione di nuovo contenuto è l’idea centrale di Hammond che è anche docente alla Medill School of Journalism e, attraverso la sua spin-off "Narrative science", ha firmato per assicurare la cronaca sulle partite di baseball con i "BigTen", i dieci college statunitensi leader in campo sportivo come Northwestern, Michigan e Wisconsin University. «Ci sono migliaia di studenti e di famiglie che leggerebbero volentieri articoli su tante partite minori, dal softball al polo - osserva Hammond - ma nessuno può permettersi dei veri giornalisti. Idem per il baseball delle scuole elementari e molte altre nicchie oggi inesplorate».
L’idea è buona visto che, in fondo, nei college è nato anche Facebook e la tecnologia di Stats Monkey si adatta a quasi tutti gli sport e a sistemi diversissimi di output. «Il sistema ha già un’ottima padronanza di football, pallacanestro softball e baseball e delle corse di cavalli perché è in grado di apprendere mentre lavora - spiega Hammond- ma vogliamo "insegnargli" anche il soccer, il vostro calcio. E stiamo naturalmente guardando anche alla finanza dove Reuters lavora già da tempo».
Intorno a Stats Monkey, nell’Infolab, sono già nati altri progetti come "News at seven", un telegiornale dove due giornalisti virtuali leggono le news generate dal software. «Il nostro prossimo obiettivo è aumentare lo storico delle partite e dei risultati esterni al singolo match per contestualizzare al meglio il racconto- spiega Hammond- ma anche ad aumentare gli "stili" e il "taglio"». Oggi Stats Monkey scrive con lo stile di John Templon, il giornalista 27enne che ne ha curato parte dello sviluppo linguistico, ma Hammond è pronto a scommettere che presto si potrà sceglier il tocco non di uno, ma di più premi Pulitzer.