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 2010  marzo 11 Giovedì calendario

LETTERE – AGCOM: I COMPITI E LE ATTIVITA’

Nell’articolo «La concorrenza è fuori moda - ma all’Italia ne serve di più» ( Corriere, 5 marzo), si sostiene che l’Agcom, «a sei anni dalla legge (Gasparri)» si starebbe ancora interrogando su un’eventuale posizione dominante in un settore sensibile come quello televisivo. Si tratta di un giudizio severo, che liquida un po’ frettolosamente l’azione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e non corrisponde alla realtà dei fatti. 1) già dopo un anno dalla legge Gasparri, nel 2005, l’Agcom è intervenuta con la delibera 136/05 in cui considerava Rai e Mediaset in posizione di «duopolio simmetrico», imponendo misure di riequilibrio ai due soggetti. 2) Nel 2008, con la delibera 159/08, venivano definiti obblighi regolamentari nei confronti di Rai e Mediaset in quanto soggetti con significativo potere di mercato; è in corso un nuovo approfondimento che riguarderà tutti i mercati del sistema della comunicazione, a partire da quello radiotelevisivo. 3) Nell’aprile 2009, la delibera 181/09 ha avviato il passaggio dal sistema analogico al digitale. La delibera’ passata preventivamente al vaglio della Commissione europea che ha interrotto la procedura d’infrazione aperta contro l’Italia – assicura una svolta pro concorrenziale nel settore, impone una cura dimagrante a Mediaset, Rai e Telecom, fa emergere un dividendo interno di 5 reti che verrà messo a gara con criteri tali da garantire un’ulteriore apertura del mercato. Non basta. In questi ultimi anni, l’Agcom ha compiuto una decisa attività di promozione del pluralismo realizzando, tra l’altro, il primo censimento delle frequenze tv, che ha messo fine a una sorta di «far west» in questo campo ed effettuando una gara pubblica per l’accesso’ a favore di produttori indipendenti’ del 40% della capacità trasmissiva dei tre maggiori «broadcaster». Appare perciò quantomeno ingeneroso accusare Agcom come un soggetto inoperoso, ancora intento a «togliere la polvere dai dossier».
Guido Stazi, Capo di gabinetto Agcom, Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni
La legge Gasparri recita all’art. 14: «L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, (…) individuato il mercato rilevante (…), verifica che non si costituiscano, nel sistema integrato delle comunicazioni e nei mercati che lo compongono, posizioni dominanti (…) tenendo conto, fra l’altro, oltre che dei ricavi, del livello di concorrenza all’interno del sistema, delle barriere all’ingresso nello stesso, delle dimensioni di efficienza economica dell’impresa (...)». Dopo quasi 6 anni dall’approvazione della legge questa verifica è lontana dalla conclusione: la lettera lo conferma. meglio una decisione corretta in tempi umani, che una perfetta dopo diversi lustri, quando non serve più. Non c’è bisogno di scomodare il grande Keynes, per ricordare che nel lungo periodo siamo tutti altrove.
Salvatore Bragantini
Interventi&Repliche