La Stampa, 11 marzo 2010, 11 marzo 2010
LETTERA
Osservo che, con qualche timidezza che però credo passerà, anche in pubblicità si inizia a imitare (o blandire?) la gioventù nello scrivere «x» al posto di «per». Pare opportuno proporre di abolire la «ch», tanto chiesa e kiesa si leggono allo stesso modo, così come squola con la «q» non dovrebbe più essere errore da matita blu, mentre mi chiedo cosa ci stia a fare quella «c» che precede la «q» di acqua, e pure perché scrivere «hanno» (verbo avere) che si legge come anno nel senso di tempo;...cuanto sopra, ovviamente, sxando ke io non abbia proposta una sciokkezza.
GABRIELE BARABINO