Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 10/3/2010;, 10 marzo 2010
IL FATTO DI IERI - 10 MARZO 1961 - C’è
sempre una prima volta. Sembra strano, ma già mezzo secolo fa ci fu un presidente del Consiglio che intervenne direttamente per censurare un programma tv. Era il 10 marzo ”61, il premier si chiamava Amintore Fanfani, la Rai era quella del neo eletto Bernabei. La trasmissione incriminata ”Tempo di musica”, rivisitazione, in forma di spettacolo, della storia d’Italia che, nella sua puntata d’esordio sugli anni ”35-’40, aveva osato, tra una canzone e l’altra, inserire sketch vari sulla boria dei gerarchi e fare allusioni sarcastiche alla Guerra d’Etiopia. Sono i primi timidi tentativi televisivi, dopo il bavaglio del governo Tambroni, di far satira contro il fascismo e sulla Rai si abbatte subito la bufera, con tanto di comunicato ufficiale di Fanfani che parla di ingiurie contro l’amor patrio e la stampa di destra scatenata per settimane. Seguirà una pioggia di interpellanze della sinistra contro l’abuso di autorità del presidente del Consiglio, accusato di attentare ai principi dell’articolo 21. La trasmissione di D’Anza e Salce si adeguerà, ma quella vicenda, apparentemente piccola, segnerà l’avvio di una lunga serie di interferenze politiche sui mass media. Mai finite, come ben sappiamo.