Vanity Fair, 10, 17 marzo 2010, 17 marzo 2010
Il 7 marzo, milioni di iracheni (circa il 55% dei 18 milioni di elettori, secondo le prime stime Onu) hanno sfidato le bombe per andare in massa ai seggi, portando i familiari in segno di sfida
Il 7 marzo, milioni di iracheni (circa il 55% dei 18 milioni di elettori, secondo le prime stime Onu) hanno sfidato le bombe per andare in massa ai seggi, portando i familiari in segno di sfida. Le violenze annunciate da integralisti islamici e nostagici di Saddam ci sono state, e hanno causato 38 morti e 50 feriti, ma la guerriglia, sia sunnita che sciita, non è riuscita a sabotare le elezioni per il nuovo Parlamento (6.300 candidati per 325 seggi). Il voto si è svolto con regolarità in tutte le zone del paese.