Paola Caruso, Corriere della Sera 09/03/2010, 9 marzo 2010
COME IN TV: I NUMERI SMASCHERANO I COLPEVOLI
Nella serie tv «Numb3rs» un matematico aiuta l’Fbi a risolvere i crimini più complicati. Le sue armi sono le equazioni. In California succede qualcosa di simile, ma nella realtà. A «fare le soffiate» alla polizia di Los Angeles sono i guru del calcolo statistico. Un gruppo di ricercatori guidato da Jeffrey Brantingham dell’Università della California (Ucla) ha sviluppato modelli matematici anticrimine che possono servire agli investigatori per ridurre i reati in città. Le formule sono costruite sul database della polizia e hanno un obiettivo: cercare strategie di prevenzione applicando una sorveglianza ad hoc nelle aree critiche. «E’ difficile attuare le cose della serie Numbers nella vita reale’ spiega Maria Rita D’Orsogna della California State University a Northridge che ha collaborato ai modelli’ a causa della complessità delle strutture cittadine».
I modelli matematici su Los Angeles individuano le zone a rischio, ossia «i punti caldi», di due tipi: chiamati subcritici (o sistemi stabili) e supercritici (o sistemi instabili). I punti subcritici sono localizzati, come ad esempio un mercato della droga, di conseguenza si possono eliminare in modo definitivo, con buona probabilità che non si ricostituiscano. I punti supercritici invece riguardano i reati occasionali, furti e rapine, meno localizzabili e più difficili da sgominare del tutto.
Una teoria interessante venuta fuori dall’analisi dei dati è quella della «vittimizzazione ripetuta». D’Orsogna dice: «Secondo questa teoria una volta che c’è stato un furto in un luogo preciso, il rischio che ve ne siano altri nelle strette vicinanze, o nella stessa abitazione, aumenta». Insomma, il malvivente tende a tornare dopo che ha imparato la strada e studiato le abitudini dei residenti. «Il fenomeno ha un’estensione limitata nel tempo – aggiunge l’esperta’ a Long Beach dura un paio di settimane e per un raggio di 100 metri dal punto iniziale della vittimizzazione». Ovviamente se il metodo della vittimizzazione ripetuta si applica ad altre città, produce numeri diversi.
«Ma non c’è solo il crimine’ dice Mimmo Iannelli dell’Università di Trento’ i modelli spiegano pure la dinamica di coppia prevedendo persino il divorzio».
Paola Caruso