Marianna Aprile, Novella 2000, n. 10, 11/03/2010, pp. 32-34, 11 marzo 2010
Con 34 uova al dì Davide fa chicchirichì Appena sbarcato sull’Isola con i non famosi si è messo alla ricerca di un tronco con cui allenare i tripi, come lui chiama i tricipiti
Con 34 uova al dì Davide fa chicchirichì Appena sbarcato sull’Isola con i non famosi si è messo alla ricerca di un tronco con cui allenare i tripi, come lui chiama i tricipiti. Ma secondo i suoi fan (migliaia: è in testa al sondaggio sul sito ufficiale del reality) Davide Di Porto, romanissimo trainer noto grazie a In forma con Davide, serie di video cult trasmessi da FlopTv ed esplosi su YouTube, non ha ancora mostato ciò che è in grado di fare. «Non è lui, parla pure in italiano…», dice Massimiliano Sbrolla, regista di documentari naturalistici per Rai e National Geographic, papà mediatico di Di Porto. «Quando l’ho visto in palestra sono stato folgorato: se fosse vissuto in un altro periodo sarebbe diventato la musa di Pasolini». Ma il primo passo l’ha fatto Davide: «Mentre io facevo gli addominali, lui s’è avvicinato e, urlando, mi fa a’ Gianni Mora’, a te te piace… informandosi sui miei gusti sessuali». bastato uno scambio di battute per convincere Sbrolla che quel raro esemplare di romano andava valorizzato: «Io mi occupo di specie protette e lui è l’ultimo vero coatto de Roma». E infatti Di Porto sostiene: «So’ annato a vede’ l’arbero genecologgico mio. So’ romano da 25 generazioni. Ce lo sai chi è er cugino mio? Giulio Cesare». Nella famiglia di Davide, che è di origini ebraiche, c’è però anche una parente deportata durante la Seconda guerra mondiale e un padre venditore di souvenir (fontanine di Trevi, colossei in miniatura) che negli anni ”70 reclutava controfigure per le produzioni di Cinecittà: «E’ così che nel 1971 il piccolo Di Porto finisce a recitare in Trastevere con Vittorio De Sica. Ma Davide ha anche lavorato con suo padre, ecco perché, pur avendo difficoltà con l’italiano, parla il giapponese». Dopo una chiacchierata col trainer, Sbrolla prende il telefono, chiama Michele Ferrarese e Daniele Borgia di FlopTv e nasce In forma con Davide, che sbarca su web. l’aprile 2009 e per due mesi tutto tace. «Poi è iniziato il tam tam su Facebook, e sdighede sdaghete, l’intraducibile tormentone che Davide ripete di continuo, è diventato un cult, assieme al caffeino per conquistare le pischelle, ai tripi…». Pare che ai provini Simona Ventura recitasse a memoria tutte le chicche del Davide-pensiero. «Io nun c’ho i dorsali, c’ho du ali de pipistrello»: basta farsi un giro su YouTube per entrare nel mondo di Di Porto, che crede nella reincarnazione e sostiene di essere la controfigura di Sylvester Stallone, «j’ho insegnato pure er romanaccio», dice, prima di raccontare di essersi ritrovato Sly sotto casa, nel popolare quartiere della Muratella, che gli urlava A Davide, viette a magnà ”na pizza. «Magnetela te, j’ho detto». Già, perché la dieta di Davide la pizza non la prevede. Gli intimi sostengono che ingurgiti dai 26 ai 34 albumi d’uovo al giorno: «Mangia ogni tre, solo riso in bianco, fesa di tacchino e petto di pollo. Lui dice sempre che mangiare è una cosa primis, se magni male diventi n’ammassa de merda», dice Sbrolla. Mica come lui: «Io so’ ”n bell’omo», dice di sé. Sostiene di aver avuto milioni di donne: «Nun me le ricordo. Si me le ricordassi sarebbero poche». Sarà, ma convive da anni con Ida, madre dei suoi quattro figli. A Ostia ha un quinto figlio, non riconosciuto, e ha frequentato, in passato, locali per scambisti. Ma il grande amore della sua vita è Lina di Centocelle, di cui si innamorò a 18 anni e che non l’ha mai ricambiato. Calcio, donne e Tv sono i tre argomenti delle conversazioni di Davide, stratifoso della Lazio, perché a’ donna la poi cambia’, la squadra no. Di Porto è un teorico dell’acchiappo: «Ar mare l’atteggiamento dell’appalestrato è questo: pompi un pochetto er tripi, cammini, te guardi un po’ ”a situascion, vai a pià er caffeè…». Pare sia una tecnica infallibile, ma sul battisciuga (come dice lui) di Wild Cane Cay, isola dei non famosi, non può metterla in atto per mancanza di caffeino: «Già ai provini ha messo gli occhi sulla barese Tracy», dice Sbrolla, che ha accompagnato Davide a Milano per la selezione: «Non voleva prendere il treno da solo. Abbiamo girato un video in tre parti della sua trasferta milanese, e presto lo metteremo in circolazione». Quello per il Nicaragua è stato il primo aereo della vita di Davide, arrivato con un bagaglio troppo scarno (praticamente solo canotte da palestra) al punto che la produzione ha dovuto accompagnarlo a fare shopping di felpe e roba per la notte all’addiaccio. Dopo anni passati a cercare di entrare nella casa del Grande Fratello e dopo esser stato scartato, a causa dei suoi 11 tatuaggi, dal kolossal che la Bbc ha girato sulla storia dell’Antica Roma, Davide ha l’occasione che aspettava da tutta la vita: «Punta su questo reality, prima di partire mi ha detto: ”Ho visto l’artri naufraghi: nun li vedo proprio!”. E infatti era piccato per l’essersi ritrovato con i non famosi invece che tra i famosi. Poi ha detto, amaro: ”’A Max, è l’ultima barchetta de la vita mia, ”a devo pijà”».