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 2010  marzo 09 Martedì calendario

[intervista a Christian De Sica] tuo padre alla fine della carriera gira questo Dracula con Andy Warhol e Paul Morrisey e in una pausa chiede al direttore della fotografia, che era l’unico che conosceva sul set, "Ma lei mi assicura che questi sono tre froci americani autentici?"

[intervista a Christian De Sica] tuo padre alla fine della carriera gira questo Dracula con Andy Warhol e Paul Morrisey e in una pausa chiede al direttore della fotografia, che era l’unico che conosceva sul set, "Ma lei mi assicura che questi sono tre froci americani autentici?". [...] «mio padre era del 1901 e dividersi tra due famiglie non era così incredibile. Faceva tutto doppio: due capodanni, due capponi...alle undici e mezza faceva Capodanno con noi, poi pigliava un taxi e faceva mezzanotte con mia sorella e l’altra famiglia». [...] «io andavo da Zavattini, il mio padrino, in via Angela Merici, andavo a dipingere da lui e gli ho detto:"Quali libri devo leggere?". "Leggi Il Capitale e casta", m’ha detto...». [...] «so’ stato in Venezuela a fare il cameriere. E’ che lì so’ diventato subito miliardario! Perché ho conosciuto la figlia di un presentatore televisivo, il Mike Buongiono del Venezuela, che poi stava per diventare presidente del Venezuela, ma l’hanno ammazzato...l’han fatto precipitare con un aereo. Mi fidanzai con la figlia, firmai un contratto e dopo 5 mesi avevo una villa con le guardie del corpo, ero ricchissimo» [...] «Onassis, che era al 50% proprietario del Casinò di Montecarlo, ha detto a mio padre:"Sa, De Sica, con quello che lei ha perso l’altra sera noi rifaremo tutte le aiuole che vanno dal casinò in su"». [...] «Pensa che ho raccontato a Eugenio Scalfari che suo padre ha dato il viatico a mio padre...perché nessuno lo sa, ma il papà di Scalfari era il direttore del casinò di Sanremo, pensa te. E se perdevi tutti i soldi ti davano il viatico, 1000 lire, per tornare a Roma». [...] «Due anni fa sono andato con Massimo Ghini, che poi è un amico, al Madison Square Garden per il compleanno di Tony Bennet [...] e siamo entrati proprio alla grande, vestiti elegantissimi e ci siamo seduti in posti pazzeschi...sembravamo William Holden e Douglas Fairbanks...e come ce sediamo..."A De Si’, a Massimo, che cazzo state a fa’?!"...erano dei fruttaroli che erano in vacanza e c’hanno sputtanato, e c’è crollato il mondo! ’Na robba terribile, noi c’eravamo illusi per un attimo di stare in un film di Fred Astaire».