Alessandra Longo, la Repubblica 3/3; Paolo Conti, Corriere della Sera 3/3/2010, 3 marzo 2010
Manifestazione a via Teulada per protestare contro lo stop ai talk show politici in Rai. C’erano, tra gli altri, Floris («La politica deve dimenticarsi di poter scegliere chi va e chi non va in onda»), Santoro («Facciamo lo sciopero bianco, come i braccianti di Di Vittorio: scioperiamo lavorando, perché viene minacciato il nostro lavoro), Annunziata («In Iraq c’è più libertà di stampa»), Iacona («La Rai sta perdendo tutto»), Vespa («Bruttissima pagina di democrazia
Manifestazione a via Teulada per protestare contro lo stop ai talk show politici in Rai. C’erano, tra gli altri, Floris («La politica deve dimenticarsi di poter scegliere chi va e chi non va in onda»), Santoro («Facciamo lo sciopero bianco, come i braccianti di Di Vittorio: scioperiamo lavorando, perché viene minacciato il nostro lavoro), Annunziata («In Iraq c’è più libertà di stampa»), Iacona («La Rai sta perdendo tutto»), Vespa («Bruttissima pagina di democrazia. Vorrei però ricordare che quando dovetti lasciare la direzione del Tg1 e sparii dalla tv, nessuno disse una parola...»). Vespa e Santoro si sono quasi abbracciati, ma nei giorni precedenti s’erano stuzzicati assai. Il primo aveva detto: «La decisione della Rai, come quella della Vigilanza, ha un nome e un cognome: Michele Santoro. un eccellente professionista, ma è passato sulla par condicio con il garbo di Attila», il secondo gli aveva risposto: «Bruno Vespa è il mio Gerovital. Mi sta facendo tornare ragazzino, quando andavamo a scuola c’era sempre quel compagno di classe un po’ birbantello che indicava l’altro come responsabile delle marachelle». Risposta di Vespa: «Ho sempre difeso il compagno Santoro, anche quando fu sospeso dal famoso ”editto bulgaro” del 2001. Ma non mi sta bene che oggi, per le marachelle ripetute di un alunno, venga sospesa tutta la classe».