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 2010  marzo 07 Domenica calendario

Come funzionano i servizi segreti

Notizie tratte da: Aldo Giannuli, Come funzionano i servizi segreti, Ponte alle Grazie 2008, pp. 391, 15 euro.

Fini. Definizione di servizi di informazione e sicurezza data da Francesco Cossiga: «Apparati dello Stato […], che svolgono attività informativa secondo modalità e con mezzi non convenzionali […], la cui legittimità si fonda su interessi fondamentali dello Stato; per cui la legittimità dei fini viene a prevalere sulla legalità dei mezzi» (Abecedario, 2002).

Sûreté. Le prime organizzazioni stabili specializzate in spionaggio nacquero nel XVI secolo in Europa (Repubbliche marinare, Francia e Gran Bretagna). Il primo a organizzarle in Francia Luigi XIV, opera proseguita da Luigi XV (tra gli agenti segreti Casanova a Voltaire). La Sûreté ebbe un ruolo importante durante la Rivoluzione Francese e il successivo Regno di Napoleone, nel contrasto con agenti inglesi e legittimisti.

Stieber. Metodo di spionaggio moderno, dal nome di Wilhelm Stieber, che tra il 1867 e il 1880 organizzò il servizio informazioni prussiano-tedesco (venivano acquistati alberghi di lusso in Francia dove fare operare gli agenti, che ottenendo così notizie private a loro volta ricattavano o reclutavano persone in vista). Stieber si avvalse di molti ex ufficiali in congedo, che operavano semigratuitamente al suo servizio.

Guerra. L’uso sistematico dell’intelligence per la prima volta durante la Prima guerra mondiale (solo l’Italia arrivò a un organico di qualche migliaia di addetti).

Guerra rivoluzionaria. Il ruolo fondamentale dei servizi segreti nella teoria della ”guerra rivoluzionaria” formulata tra il 1957 e il 1958 da un gruppo di studio dello Stato maggiore francese promosso dal colonnello Charles Lacheroy, per fronteggiare l’inizio dell’offensiva del campo socialista (URSS in particolare), contro l’Occidente. Presupposto della teoria, il rischio nucleare e perciò l’inutilizzabilità delle armi convenzionali, che induceva l’avversario a introdurre nuove forme di lotta, legali e illegali, violente e non violente, palesi e occulte. Da qui la necessità di scendere sullo stesso terreno, imitando spregiudicatezza e tecniche di azione. Questa teoria divenne la dottrina ufficiale della NATO, e lo rimase fino agli anni Settanta.

Spionaggio militare. la forma più antica dei servizi segreti. La prima teorizzazione nell’Arte della guerra, trattato di strategia militare attribuito a un generale cinese, vissuto tra il VI e il V secolo a.C, di nome Sun Tze, che raccomandava l’arte di spiare l’avversario per ottenere la vittoria (l’uso di questa pratica è documentato certamente tra egiziani, cartaginesi e romani)

Servizi di polizia. Hanno preceduto la nascita stessa della polizia (che prende forma solo a partire dal XVI-XVII secolo, ereditando in parte le funzioni delle milizie cittadine). I servizi di sicurezza interni esistevano già sotto forma di guardia di palazzo. Il corpo speciale, che vigilava sulla sicurezza fisica del principe, doveva anche respingere attacchi esteri, insidie di attentati e congiure palatine, ricorrendo a spie e pratiche di tipo investigativo. La polizia politica vera e propria nasce tra il Cinquecento e il Seicento, tra le prime gli organi di sicurezza della Serenissima, con il compito di vigilare sul segreto dei metodi di produzione del vetro e in un secondo momento, quando Venezia fu colpita da interdetto papale, sull’azione degli informatori pontifici e del clero.

Informazione economica. L’intelligence inglese ha ereditato il metodo di raccolta informativa dei Lloyd (che assicurando i carichi marittimi dovevano sapere se le rotte fossero sicure o insidiate dai pirati, se un porto fosse caduto in mano nemiche ecc.). Continuando nella tradizione i servizi di sicurezza inglesi si distinguono così per la grande varietà del materiale informativo trattato e per l’utilizzo organico di commercianti e imprenditori (non agenti del servizio coperti da fittizie attività commerciali, ma veri e propri operatori economici interessati a collaborare con il servizio per i propri affari). Questa tradizione è giunta all’intelligence degli Stati Uniti (mentre i Paesi dell’Europa continentale hanno sviluppato maggiormente la sicurezza militare e di polizia).

CIA (Central Intelligence Agency). Istituita nella primavera del 1947, si caratterizzò subito per la composizione civile del servizio (con l’agenzia venivano chiamate a collaborare direttamente le grandi corporation), la forte vocazione politica, la dipendenza diretta dal capo del Governo. Il modello fu esportato anche all’estero. Come nella Repubblica Federale Tedesca, dove, nel 1956, venne istituito un terzo servizio informativo, il BND (Bundesnachtendienst), o in Corea del Sud (dove l’agenzia fu chiamata proprio Korean CIA). D’altra parte l’esigenza di potenziare lo spionaggio economico e industriale per contrastare la CIA, determinò anche la riforma dei servizi segreti da parte del governo sovietico, che nel 1954 istituì il KGB (Komitet Gosudarstvennoj Bezopasnosti): a vocazione politica, specularmente alla CIA agiva dentro e fuori il Paese e faceva manipolazione informativa e azioni di destabilizzazione.

Italia. L’art. 18 della legge 124/2007, che attribuisce al Presidente del Consiglio il potere di autorizzare di volta in volta il personale dei servizi di informazione per la sicurezza a porre in essere condotte previste dalla legge come reato («in quanto indispensabili alle finalità istituzionali di tali servizi»). Esclusi i «delitti diretti a mettere in pericolo o a ledere la vita, l’integrità fisica, la personalità individuale, la libertà personale, la libertà morale, la salute o l’incolumità di una o più persone».

Circolare Miceli. Nel 1973 definì la diversa soglia di accesso al segreto delle informazioni dei servizi di sicurezza in Italia, in funzione dell’«entità del danno in caso di rivelazione non autorizzata»: «segretissimo: eccezionalmente grave (equiv. top secret); segreto: molto grave (secret); riservatissimo: grave (confidential); riservato: lieve (restricted); di vietata divulgazione: pregiudizievole».

NOS. Nulla osta di sicurezza, è un istituto proprio dei Paesi affiliati alla NATO. Vale a consentire l’accesso a documenti riservatissimi, segreti e segretissimi. In Italia è rilasciata dall’Autorità nazionale per la sicurezza (ANS), cioè il Presidente del Consiglio, e previa sua autorizzazione, dal responsabile del III reparto dell’Ufficio centrale per la sicurezza interna, dai responsabili delle quattro armi e dalla segreteria speciale del Ministero dell’interno.

Vantaggi. Tra i vantaggi di entrare nei servizi segreti per gli appartenenti all’esercito o a un corpo di polizia, l’’indennità di cravatta”. Nata in origine come rimborso per l’acquisto di vestiti al posto delle divise, può fare raddoppiare la busta paga. Inoltre, quando rientra nel corpo di appartenenza, l’operatore consegue una progressione di carriera. In particolare se appartiene all’Arma dei Carabinieri, può diventare colonnello senza avere assunto il comando effettivo di una Legione.

Tappezzeria. «Se il capo di un servizio potesse chiedere al Padreterno di fargli un agente su misura, lo vorrebbe: di statura media, mediamente robusto, non particolarmente bello, ma neppure particolarmente brutto […], senza nessun accento particolare, con un abito mediamente fané e con la faccia color tappezzeria».

Agente doppio ”involontario”. Una volta scoperto il servizio segreto nemico non lo arresta, ma lo neutralizza. Lo sorveglia perché non venga a contatto con informazioni delicate e lo usa per risalire all’intera rete.

Regola del triangolo. Il servizio evita il contatto con l’avversario e cerca di agire attraverso un intermediario (normalmente inconsapevole), detto ”elemento di contrasto”. Esempio: nei primi anni Settanta Israele, non gradendo la politica mediorientale dell’Italia (simpatizzante dei Paesi arabi per via dei rifornimenti petroliferi), avvicinò esponenti delle Brigate Rosse. «Volevano fornirci armi e munizioni moderne senza chiedere una lira in cambio: avremmo solo dovuto continuare a fare quello che stavamo facendo: a loro interessava che i paesi mediterranei come l’Italia, non in pessimi rapporti coi palestinesi, continuassero a vivere in una situazione di instabilità. non fu necessaria una lunga discussione fra noi, eravamo tutti d’accordo: niente armi agli israeliani (Alberto Franceschini, Mara, Renato ed io, 1988).

Sigint (Signal intelligence). Si tratta della fonte di tipo tecnico da cui i servizi attingono le proprie informazioni (intercettazione telefonica, ambientale, radiofonica). Lo sviluppo tecnologico dell’ultimo trentennio ha fatto privilegiare questa fonte (si pensi a Echelon, il sistema globale di sorveglianza organizzato, a partire dagli anni Sessanta, dai cinque paesi del cosiddetto ”patto UK-USA”: Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda).

Humint. La raggiunta consapevolezza, negli anni Novanta, che la gran massa di informazioni prodotte dalla Sigint rimaneva inutilizzata. Robert David Steele, consulente di intelligence di diverse amministrazioni Usa: «Secondo me, e anche secondo fonti molto autorevoli, vengono analizzati meno del 6% dei segnali più importanti (probabilmente meno del 3% del totale dei segnali captati) e meno del 10% delle immagini classificate che provengono dallo spazio esterno». Da qui la controtendenza a rivalutare la Humint (Human Intelligence), le fonti umane (rapporti di spie, operazioni di agenti come perquisizioni e appostamenti).

Oscint (Open Sources Intelligence). Attingere informazioni dall’analisi delle fonti c. d. ”aperte”. L’errore in cui incorse lo spionaggio militare russo, nel 1941, nel monitorare gli eventuali preparativi di guerra da parte dei tedeschi. Le spie russe furono incaricate di sorvegliare il prezzo della carne di montone, raccogliere il maggior numero possibile di stracci usati dai soldati della Wehrmacht per pulire le proprie armi e raccogliere campioni del combustibile liquido in uso (nel presupposto che per attaccare i russi i tedeschi avrebbero dovuto abbattere molti montoni per dotare i soldati di pelliccioti di lana - sei milioni secondo la loro stima-, così provocando il deprezzamento della carne, e avrebbero dovuto cambiare grasso e combustibile liquido in dotazione perché quello in uso si sarebbe congelato). L’errore fu che i comandi tedeschi non ritennero di attrezzare la Wehrmacht per una guerra invernale. Conseguenza: Hitler andò incontro alla sconfitta, ma Stalin fu sorpreso dall’attacco.

Infowar (guerra informativa). Convincere un soggetto (nemico, neutrale o alleato), che il comportamento più conveniente per sé sia quello più conveniente per l’attore. Lo scopo, influenzare, distorcere o interrompere il cosiddetto ”processo IDA” (Informazione-decisione-azione).

Terrorismo. Insorge quando uno dei due combattenti non ha la possibilità di affrontare in campo aperto il suo antagonista per l’assoluta disparità di forze (oggi più che in passato, contro gli avversari che possono ricorrere alla guerra aerea). Si combatte concentrando le proprie forze dove il nemico è più debole ed eludendo il confronto dove è più forte (c.d. guerra asimmetrica). Conseguenza: il prevalere delle operazioni coperte e non militari su quelle condotte apertamente.