Lettere a Sergio Romano, Corriere della Sera 06/03/2010, 6 marzo 2010
LETTERE – LA FUGA DA ROMA
Caro Romano, in una risposta sull’8 settembre lei menziona l’esistenza di «una zona avvolta nella nebbia che nessun documento riuscirà a illuminare». In quella zona d’ombra si colloca un avvenimento al quale ero presente: la partenza da Villa Savoia in automobile del Re e della Regina, e di poche persone del loro seguito. Ero a due passi da mia nonna Militza di Russia, sorella della Regina Elena. Re Vittorio Emanuele si avvicinò a mia nonna, e più che darle un bacio, appoggiò la sua guancia su quella di nonna e in francese le disse: «Non ti preoccupare, tra pochi giorni saremo di ritorno». Comunque, si rividero, ma dopo nove mesi e mezzo. Non credo ad un inganno deliberato, ma cosa avvenne, dunque? Spetta oramai agli storici di trovare la spiegazione di questa frase.
Nicola Romanov
possibile che il re volesse soltanto tranquillizzare sua nonna. Ma non è escluso che in quel momento riponesse ancora qualche speranza in un rapido successo dello sbarco alleato a Salerno dove i tedeschi, invece, opposero una forte resistenza.
Sergio Romano