Massimo Gaggi, Corriere della Sera 05/03/2010, 5 marzo 2010
QUANDO L’INGEGNERE DIVENTA «SENZA TETTO»
Nel rifugio per i senzatetto di Oklahoma City, Art Sanders è uno dei primi ad alzarsi: giù dal letto alle 4,30, per evitare file nei bagni comuni. Una doccia calda e un caffè, da sempre il suo modo di prepararsi a una giornata piena di impegni. Art, infatti, è un ingegnere edile che ha lavorato per 27 anni in una società di costruzioni.
Fino a qualche anno fa viveva in un condominio affacciato sull’oceano, in California. Dopo la morte della moglie, nel 2004, si è trasferito in un alloggio molto più piccolo, ma l’anno scorso ha perso anche quello quando la sua società, travolta dalla crisi immobiliare, lo ha licenziato. Con l’economia in piena recessione non è riuscito a trovare un altro lavoro. andato a vivere con la famiglia della figlia a Detroit, ma gli stili di vita diversi, la sensazione di essere d’ingombro, lo hanno spinto a cercare fortuna in Oklahoma, uno Stato ricco di petrolio dove l’economia tira più che nel resto del Paese. Dopo tre mesi di tentativi inutili, senza più soldi, ha dovuto cercare rifugio in un alloggio per homeless.
Finita sui giornali, la sua è diventata una delle storie-simbolo di questo difficilissimo momento degli Usa dove, come ho raccontato in questa rubrica un paio di mesi fa, la condizione di senzatetto sta ormai raggiungendo anche una parte del ceto medio. Torno sull’argomento non solo perché, a giudicare dalle reazioni dei lettori, è uno di quelli che più appassionano, ma anche perché vicende come quella di Art non sono solo storie di disperazione: certo, è paradossale vedere tante persone ridotte a vivere in strada o nei rifugi mentre milioni di case vengono abbandonate, interi quartieri residenziali si trasformano in città-fantasma. Ma Art è anche un simbolo di speranza: un «over 50» che non si lascia andare. Ha iniziato un corso di aggiornamento professionale di otto mesi, vuole tornare sul mercato del lavoro. Come tanti altri suoi coetanei. Perché, per la prima volta, quella dei senzatetto sta diventando una condizione diffusa anche tra gli anziani: ad esempio in California, nella contea di Sacramento, non solo la crisi gonfia l’esercito degli homeless, ma tra loro quelli con più di 50 anni, che fino a qualche tempo fa erano meno del 10 per cento, ora sono un quarto del totale.
Vacilla così, nonostante l’enorme debito pubblico che le generazioni attuali scaricano su quelle future, la sensazione che gli anziani godano di una condizione di benessere e di alta protezione rispetto a giovani che faticano ad affermarsi: anche loro, infatti, sono ormai finiti in un vortice che distrugge posti di lavoro e risparmio pensionistico.
Obama viene accusato di «socialismo» dalla destra per i suoi programmi di spesa nella sanità e in altre aree del sociale. Certo, la crescita del debito imporrebbe scelte di segno opposto, ma è proprio la gravità dell’emergenza sociale a spingerlo ad andare controcorrente in materia di welfare.
Massimo Gaggi