Stefania Tamburello, Corriere della Sera 05/03/2010, 5 marzo 2010
SCUDO FISCALE PER 200 MILA CONTRIBUENTI
Le adesioni allo scudo fiscale, ha detto ieri in Parlamento il sottosegretario all’Economia Daniele Molgora, sono state 200 mila. In soldoni vuol dire che in media ogni operazione ha messo in regola quasi mezzo milione di euro (precisamente 475 mila), visto che stando ai calcoli diffusi dal Ministero di via XX settembre i capitali rientrati in Italia o comunque denunciati al Fisco toccano i 95miliardi di euro. Non è certo poco. Anche se non si tratta solo di soldi ma pure di titoli, immobili, gioielli, opere d’arte e molto altro.
« stato scudato anche un cavallo», ha infatti rivelato qualche giorno fa il ministro Giulio Tremonti spiegando che l’animale «operava sul territorio nazionale ma aveva un titolo giuridico all’estero». Sulla casistica dei rientri i dettagli ancora non sono stati resi noti, ma sulle cifre si è detto molto dopo il botta e risposta tra Agenzia delle Entrate e Banca d’Italia che ha distinto tra le somme più rilevanti già riaffluite fisicamente in Italia attraverso i bonifici (35 miliardi) e le altre.
Il totale dei capitali «scudati» comunque non cambia ed è, tutto compreso (somme meno consistenti, preziosi, titoli, quadri ed altro) dice ancora Tremonti, pari a 95 miliardi. Dai dati risulta poi che la Svizzera è il paese dal cui sono rientrati più capitali e che il conto corrente è lo strumento più utilizzato.
Nel dare la cifra di 200 mila adesioni allo scudo fiscale, che scadrà nella sua seconda proroga ( ma con un’aliquota maggiorata al 7%) il 30 aprile, Molgora ha anche confermato il numero delle segnalazioni di sospetto riciclaggio. «Sono 50», ha detto senza peraltro aggiungere che sono poche rispetto al numero delle operazioni. La percentuale è dello 0,00025% ed «è perfettamente in linea» con la media annua del sistema che è pari allo 0,00026% (21 mila segnalazioni a fronte di 80 milioni di comunicazioni all’Archivio dei rapporti con operatori finanziari) ha infatti spiegato il sottosegretario.
Dal Parlamento intanto giungono indiscrezioni sul provvedimento incentivi che il governo dovrebbe varare nei prossimi giorni. Il decreto sarebbe composto di tre soli articoli per finanziare gli incentivi al consumo, per concedere sgravi fiscali alle banche che hanno aderito alla moratoria per le piccole e medie imprese e per disciplinare il contenzioso fiscale. Non si sa invece ancora se entrerà nel testo anche una nuova stretta sui paradisi fiscali, che potrebbe slittare a dopo la chiusura dello scudo fiscale, ed una sui giochi con la previsione di controlli più severi. I due interventi, che servirebbero a far cassa, potrebbero essere varati in giugno. Quanto agli incentivi starebbe prevalendo l’ipotesi di un finanziamento di circa 300 milioni attraverso un fondo unico, lasciando invece ad un ulteriore intervento normativo del ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola la individuazione dei settori da incentivare. A questo proposito, esclusa l’auto, si è parlato tra l’altro di elettrodomestici, mobili, cucine componibili, macchine agricole ed edili, motocicli.
Stefania Tamburello