Elisabetta Rosaspina, Corriere della Sera 05/03/2010, 5 marzo 2010
(riassunto) MATADOR A RISCHIO. LA CATALOGNA PROCESSA LA CORRIDA – Se tra qualche mese la «fiesta» finirà, in Catalogna, probabilmente una parte del merito’ o della colpa, secondo i punti di vista – andrà a questo scienziato sessantenne
(riassunto) MATADOR A RISCHIO. LA CATALOGNA PROCESSA LA CORRIDA – Se tra qualche mese la «fiesta» finirà, in Catalogna, probabilmente una parte del merito’ o della colpa, secondo i punti di vista – andrà a questo scienziato sessantenne. Nell’aula del parlamento catalano, Jorge Wagensberg, docente di Teoria dei processi irreversibili, sfila la lama dal fodero, esamina la punta aguzza di una banderilla e: «Questo non fa male?», chiede, garbatamente retorico, ai deputati, filosofi, scrittori, allevatori di tori e matadores riuniti per tre giorni, quale giuria popolare, a discutere il futuro delle corride in Catalogna. Questo fisico oscurerà nelle cronache le argomentazioni di una trentina di esperti che si alternano dalle dieci al mattino alle otto di sera in difesa o contro la tauromachia. «Il toro’ spiega Wagensberg – muore affogato nel suo sangue. La punta della spada cerca il cuore, attraversando i polmoni». Sempre che il matador sia abbastanza preciso da raggiungerlo al primo colpo, continua, sviluppando implacabilmente la sua premessa iniziale: «Non è ammissibile uno spettacolo che si basa o richiede la sofferenza di un essere vivente». prematuro ipotizzare che l’arringa del professore abbia fatto breccia tra i parlamentari, chiamati a pronunciare la sentenza definitiva entro maggio o giugno prossimi. La legge di iniziativa popolare, sostenuta da 180.000 firme per l’abolizione della corrida in tutta la Catalogna, desta grande inquietudine nei due partiti di maggioranza. La dirigenza ha concesso libertà di voto ai suoi rappresentanti. Se il PP pare piuttosto compatto in difesa della fiesta tradizionale, «Esquerra Republicana» e «Iniciativa per Catalunya» caldeggiano a sinistra la fine di sangue e arena. Salvador Boix, il procuratore del torero più acclamato di Spagna, José Tomás, non aspetta il verdetto dell’urna: «Questo parlamento – proclama, offeso – ci deve delle scuse». Elisabetta Rosaspina