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 2010  marzo 05 Venerdì calendario

FANTETTI, ELETTO ALL’ESTERO MA CON LAVORO A ROMA «NON SONO UN MASSONE»

«Credo che dopo quello che è successo sia giusto verificare tutto al meglio. Attendo che la competente giunta accerti la regolarità della mia elezione». Il neosenatore Raffaele Fantetti, 44 anni, che ieri ha fatto giusto un salto in Senato a «ritirare i moduli per sbrigare le formalità» e ha ricevuto le congratulazioni «bipartisan» di alcuni colleghi, comprende benissimo la cautela del capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, che, visto il precedente di Di Girolamo, ha posticipato l’iscrizione al gruppo solo dopo che la giunta per le elezioni, entro venti giorni, avrà accertato i suoi requisiti di eleggibilità.
Fantetti spiega in effetti che «la mia situazione è sì un po’ peculiare ma perfettamente compatibile con la normative Aire (e cioè l’anagrafe della popolazione italiana residente all’estero), nonché con i criteri di residenza anagrafica italiana e inglese». Aggiunge: «Ci mancherebbe altro». Anche perché nel giugno del 2008 era stato proprio lui, Fantetti, che è avvocato, a presentare «come avrebbe fatto qualunque "primo dei non eletti" un ricorso tecnico-amministrativo sull’irregolarità dell’elezione di Di Girolamo, che avevamo potuto riscontrare sulla base di precisa documentazione di fonte ufficiale belga».
A Londra, Fantetti non solo ha casa e residenza ma si è sposato (nella cattedrale cattolica di Westminster, celebrante anche il vescovo ausiliario di Roma Sud). A Roma ha vinto un concorso nella struttura dell’ex Commercio con l’estero, dove è arrivato durante il governo Prodi, ministro era Emma Bonino. «E allora?», come dire che non c’è da meravigliarsi. Nella sede di viale Boston fino a quindici giorni fa timbrava il cartellino. Poi non si è più visto.
Il neosenatore invece non vuole replicare a quello che di lui riferisce il deputato dipietrista Barbato che è andato a trovare in carcere Gennaro Mokbel, il capo del gruppo accusato di riciclaggio. Mokbel «davanti a testimoni» avrebbe sostenuto: «Fantetti è peggio di Di Girolamo». «Non so perché Mokbel dice questo. Non l’ho mai visto e conosciuto». Quanto poi al riferimento (sempre di Mokbel, via Barbato) a una pretesa vicinanza amassoneria e servizi segreti dichiara: «Non faccio parte né dell’una né degli altri. Non sono un uomo misterioso!». E come si definirebbe? «Un pendolare, un commuter. Un esponente della Nep, cioè della Nuova emigrazione professionale». Sull’asse Roma-Londra (dopo aver lavorato anche a Washington).
A Londra ha anche diretto un giornale e una rivista. «Quella di Aleph (prima lettera dell’alfabeto ebraico, ndr) – ricorda – fu un’esperienza bellissima per la promozione del dialogo euromediterraneo» (Fantetti parla e scrive perfettamente in inglese e francese, meno bene in spagnolo, nozioni di arabo). Definisce «Pensiero londinese» organo della Nep, «una grande passione». Ha anche pubblicato un libro in inglese sulla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo «che ha avuto un certo successo». A proposito di giornali, è stato lui a consegnare «al termine di un sit-in, in due occasioni, due lettere motivate di protesta ai direttori del Financial Times e del Times contro la pubblicazione di articoli offensivi nei confronti di Berlusconi e dell’Italia».
M. Antonietta Calabrò