L.P. L’espresso 4/3/2010, 4 marzo 2010
Cesare Geronzi, uno dei nomi entrati più frequentemente nel toto-nomine per la presidenza delle Generali, sta andando incontro a giorni decisivi per le sue vicende giudiziarie
Cesare Geronzi, uno dei nomi entrati più frequentemente nel toto-nomine per la presidenza delle Generali, sta andando incontro a giorni decisivi per le sue vicende giudiziarie. Il primo fronte è quello del processo di Parma per il fallimento delle acque Ciappazzi, cedute dal gruppo Ciarrapico alla Parmalat di Calisto Tanzi. Geronzi, all’epoca dei fatti presidente di Capitalia, è imputato di concorso in bancarotta e usura; la tesi della Procura è che l’operazione sia servita a dare ossigeno finanziario al venditore, molto indebitato con l’istituto romano. Secondo l’accusa, Capitalia sarebbe stata mediatrice interessata e la conclusione a un prezzo fuori mercato avrebbe contribuito al crack Parmalat. Secondo alcuni legali, per Ciappazzi la sentenza potrebbe arrivare fra qualche mese, forse prima dell’estate. Tempi non lunghissimi sono pronosticati anche per il secondo processo, relativo al fallimento Cirio, nel quale Geronzi è imputato per concorso in bancarotta. Tanzi è stato ascoltato come testimone lo scorso 17 febbraio per l’acquisto di Eurolat, comprata proprio da Cirio: dalla Banca di Roma (poi Capitalia) «ci fu detto che c’era l’interesse a rientrare dall’esposizione nei confronti di Cirio», ha detto. La stessa Eurolat rappresenta per Geronzi il terzo fronte. Il 12 febbraio il giudice per l’udienza preliminare di Roma ha emesso un’ordinanza che per il banchiere rappresenta una vittoria di tappa. In estrema sintesi, ha ritenuto i fatti descritti assorbiti da un’eventuale imputazione per bancarotta, e non per estorsione, come ipotizzato dalla procura. Le parti dovranno ora riformulare le loro conclusioni. Se i tribunali riconosceranno l’innocenza di Geronzi, i suoi incarichi (oggi presidente di Mediobanca, domani chissà di Generali) non saranno naturalmente in discussione. Più delicata la situazione in caso di condanna di primo grado. Il tema è l’onorabilità, i cui requisiti dovrebbero essere in via di revisione dopo la riforma del diritto societario del 2005: un decreto del ministero dello Sviluppo Economico potrebbe arrivare a breve per le assicurazioni, mentre per le banche le attese di un nuovo più stringente testo da parte del ministero dell’Economia sono state finora deluse. Restano per ora in vigore le vecchie regole: Geronzi sarebbe sospeso e la sua conferma rimessa ai soci di Mediobanca.