CARLO PICOZZA, la Repubblica 5/3/2010, 5 marzo 2010
Il giornalista Carlo Picozza di Repubblica s’è presentato all’aeroporto Leonardo da Vinci con un coltello con lama di sette centimetri custodito in una borsa a tracolla
Il giornalista Carlo Picozza di Repubblica s’è presentato all’aeroporto Leonardo da Vinci con un coltello con lama di sette centimetri custodito in una borsa a tracolla. L’arma ha superato sia il vaglio del mini-tunnel sul nastro di gomma per i bagagli, sia l’ispezione manuale di un uomo in divisa: «Forse l’attenzione era tutta presa dal body scanner, la nuova macchina a "onde millimetriche" per il "controllo sicuro" di corpi e abbigliamento dei passeggeri, che si sarebbe dovuta inaugurare da lì a qualche minuto? Sta di fatto che il coltello, comprato in un’armeria di Rodi due anni fa, è sfuggito alla verifica dello scanner tradizionale e a quella degli uomini della sicurezza, proprio nel giorno e nel terminal nei quali, due ministri della Repubblica, un prefetto, i dirigenti dell’Ente Nazionale per l’Aviazione civile e degli Aeroporti di Roma, con ampio schieramento di forze e di parole, tagliavano il nastro del primo body scanner in un scalo italiano. Un inno alla sicurezza delle macchine, con buona pace della vista, del tatto e degli altri sensi umani».