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 2010  marzo 05 Venerdì calendario

L’ingegnere Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb, arrestato nell’ambito dell’inchiesta dell’Antimafia sul presunto maxi riciclaggio di oltre due miliardi di euro, è rinchiuso nel braccio G12 di Rebibbia in una cella singola (tre metri per uno, con un letto, una piccola tv e una sedia) dove passa le sue giornate a studiare il cinese

L’ingegnere Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb, arrestato nell’ambito dell’inchiesta dell’Antimafia sul presunto maxi riciclaggio di oltre due miliardi di euro, è rinchiuso nel braccio G12 di Rebibbia in una cella singola (tre metri per uno, con un letto, una piccola tv e una sedia) dove passa le sue giornate a studiare il cinese. Visitato da Anna Pizzo, consigliera regionale del Lazio di Sinistra Ecologia e Libertà, l’ha accolta in polo di cashmere salmone, jeans chiaro, barba rasata di fresco, «impeccabile e curatissimo»: «La cosa che più mi ha impressionata è stato il suo contegno ancora tutto da manager, la tranquillità e la convinzione che uscirà presto di galera». Scaglia, dopo averle detto che «la giustizia inglese è meglio di quella italiana, uno come me non sarebbe mai dovuto finire in cella», le ha fatto sapere che in galera non si trova male («Rebibbia se non proprio una spa è una spa spartana») che il vitto non è male, che non ha bisogno di farmaci né per dormire né per lo stress e che ha già socializzato con gli altri detenuti («Hanno capito che sono una persona semplice come loro»). Altro detenuto eccellente da pochi giorni a Rebibbia è l’ex senatore Nicola Di Girolamo, accusato di essere stato eletto illegalmente con i voti degli italiani all’estero grazie alla complicità dell ”ndrangheta. La deputata del Pdl Melania Rizzoli che l’ha visitato in carcere: «E’ in evidente stato di choc. E´scoppiato a piangere quando l’ho chiamato "senatore". "Mi chiama senatore? Grazie, grazie...", mi ha detto in lacrime».