Barbara Banti, Novella 2000, n. 9, 04/03/2010, pp. 50-56, 4 marzo 2010
Anna Maria Quattrini. L’antiquaria dei vip. Di lei Silvio Berlusconi ha detto: «E’ una delle mie amiche più care»
Anna Maria Quattrini. L’antiquaria dei vip. Di lei Silvio Berlusconi ha detto: «E’ una delle mie amiche più care». Presidente degli antiquari di via dei Coronari. Dopo la scomparsa del marito, l’imprenditore Antonello Perini, si è dedicata con passione al lavoro. Ama il rinnovamento e cambia spesso casa, rendendo il trasloco un evento mondano. […] Ha conosciuto Silvio Berlusconi «circa venticinque anni fa, quando era soltanto un grande imprenditore. Berlusconi venne nel mio negozio perché gli serviva un tavolo rotondo per la sua villa di Portofino in una giornata particolare, in cui avevo fretta di liberarmi dagli impegni di lavoro per raggiungere il mio amore. Lo accontentai promettendogli anche un secondo tavolo, gemello del primo e, per sbrigarmi, senza perdermi in chiacchiere, gli feci uno sconto notevole. Quando mi si presentò lo stupii dicendogli che non sapevo chi fosse, benché il suo nome fosse già notissimo. ”Ma lei non guarda la televisione?”, domandò. ”No, perché ho troppo da fare”, gli risposi. Già da quel primo incontro tra di noi si stabilì una simpatia reciproca. Berlusconi, insomma, mi piacque subito». *** Di Berlusconi dice: «Per resistere alle tentazioni a cui è esposto ci vorrebbe un santo. Spesso sono imbarazzata nel vedere donne di ogni tipo corteggiarlo senza ritegno». E’ il fascino del potere? «Un po’ sì, ma Silvio conquista anche per la sua simpatia e la sua generosità. Possiede quella dote che i francesi chiamano grandeur: fa sempre le cose in grande». *** Qual è il mobile più importante che ha venduto al presidente Berlusconi? «Per il suo valore simbolico direi un letto appartenuto a Napoleone, naturalmente stile impero, con intarsi di bronzo e baldacchino sorretto da colonne sormontate da aquile. Quel letto, sul quale spero abbia fatto sogli d’oro, provocò la nostra prima lite. Berlusconi, infatti, dando ascolto alle parole di un artigiano che avevo incaricato di allargare il letto, mi disse di sospendere i lavori. ”Se non si riesce a modificarlo, non si preoccupi, lo regalerò a mio figlio”. ”Se non crede possibili le modifiche che le ho assicurato, le restituiscono l’assegno”, replicai. Poi, un mese dopo, gli feci avere il letto ad Arcore, perfettamente restaurato». Il letto di Napoleone… Non le sembra che il premier abbia peccato di megalomania? «No, la scelta ha una sua logica. Mi sarei stupita se avesse scelto il letto di Carlo Marx!». *** L’intervista, ha detto la Quattrini, ”è stata personalmente approvata dal presidente” e lei non era autorizzata a rilasciare neanche una parola in più.