Marianna Aprile (con la collaborazione di Roberto Angelino), Novella 2000, n. 9, 04/03/2010, pp. 28-32, 4 marzo 2010
Festival di Sanremo ” La Clerici ha cenato quasi ogni sera al ristorante Dick Turpin. *** Antonella Clerici ha aspettato l’ultima conferenza stampa prima della serata finale del Festival di Sanremo per prendere la parola e difendere il suo amore: «Vorrei ringraziare pubblicamente il mio compagno Eddy Martens, che in queste settimane è stato in ombra, senza rispondere alle critiche
Festival di Sanremo ” La Clerici ha cenato quasi ogni sera al ristorante Dick Turpin. *** Antonella Clerici ha aspettato l’ultima conferenza stampa prima della serata finale del Festival di Sanremo per prendere la parola e difendere il suo amore: «Vorrei ringraziare pubblicamente il mio compagno Eddy Martens, che in queste settimane è stato in ombra, senza rispondere alle critiche. Lui ha una mentalità aperta, internazionale e se un briciolo di questo spettacolo è stato giovanile e avanti lo devo anche a lui. Mi ha aiutata molto». […] Cosa ha fatto mai di tanto speciale? Stando alle indiscrezioni, porterebbero la sua firma alcuni dei momenti più riusciti del Festival. La Clerici che balla il can can con le ragazze del Moulin Rouge, fasciata nel vestitone tricolore. Ma sarebbe un’idea del compagno anche Antonella che si dimena con indosso una tuttina fetish in pelle nera, alla maniera di Jennifer Loperz (che peraltro si era appena esibita sul palco dell’Ariston). Così come l’invito al super deejay francese Bob Sinclar. *** Successo di ascolti. La Clerici è riuscita a battere il Festival del 2009 condotto da Paolo Bonolis. *** Dietro il palco tante liti. La prima, quasi una risa, è stata tra Eddy e uno degli autori. Martens stava venendo alle mani e ci sarebbe riuscito se non si fosse messo in mezzo un altro autore del Festival. La seconda lite ha avuto per protagonisti la discografica ex caschetto d’oro Caterina Caselli e il direttore artistico Gianmarco Mazzi. Quando ha scoperto che Mazzi aveva cambiato la scaletta delle prove decurtando il tempo a disposiizione dei suoi artisti, la Caselli, imbufalita, gli ha inveito contro: «Come ti permetti? Ricordati che ti ho creato io», puntandogli contro un indice. Mazzi, innervosito, le avrebbe preso il dito, strattonandola. Domenica mattina, a Festival archiviato, Mazzi si è pubblicamente scusato con la Caselli. Il direttore artistico si è scagliato però anche contro Lele Mora, manager di Nilla Pizzi, accusandolo di aver reso kitsch l’esibizione di Nilla, con quell’abito dai 5 metri di strascico. Chi non perdona è Mara Maionchi: la discografica di X Factor ha visto trionfare tra i giovani il suo Tony Maiello, ma non mette piede in sala stampa (salvo rare eccezioni) dal 1986, «da quando i giornalisti trattarono male Vasco Rossi e io me ne andai sbattendo la porta, rompendola». *** Gesti scaramantici: Valerio Scanu, prima di salire sul palco prendeva in mano l’iPod e riguardava il video della sua prima apparizione in Tv, nel 1997 a Canzoni sotto l’albero, condotto da Paola Perego. *** Morgan, la sera della finale, ha telefonato al Dopofestival di Youdem e ha ammesso: «Ho più volte fatto l’amore in un lago artificiale costruito tra due vulcani» [v.canzone Scanu]. *** Jennifer Lopez si è mossa con trenta persone e trenta bauli al seguito, ha dormito a Montecarlo, speso 950 euro di massaggi in un giorno solo nel centro estetico dell’Hotel Royal, l’unico cinque stelle di Sanremo. Pare che venerdì, il giorno prima della sua esibizione, abbia voluto provare a porte stagne e in presenza solo del suo coreografo (neanche gli autori del Festival erano ammessi). Ha sgambettato per 4 ore, facendo saltare le prove di Bob Sinclar, che per colpa sua è andato in scena improvvisando. Sul compenso di JLo, fonti vicine agli autori parlano di 300 mila euro, altri di 400 mila, e Lele Mora addirittura di 850mila. *** Elisa al Festival è arrivata in camper. Con il compagno Andrea Rigonat e la figlioletta Emma Cecile, ha parcheggiato un anonimo caravan nella piazza adiacente all’Ariston, e lì è rimasta parcheggiata fino alle tre del mattino, quando Andrea si è messo alla guida e la famigliola nomade se n’è andata dalla riviera. *** Al Pacino Look Maker, lo stylist che ha seguito Bob Sinclar al Festival: «Non vuole essere truccato, chiede solo un po’ di anti-lucido perché si muove molto e suda. Quanto ai capelli, ho fatto a lui quello che faccio anche con Fabrizio Moro: mi limito a spettinarglieli». *** I presunti plagi. Oltre all’evidente citazione di Over the rainbow nella parte finale, Italia amore mio del trio Savoia-Pupo-Canonici è sotto accusa anche da parte di un oncologo di Bergamo che sostiene di aver scritto tempo fa una canzone identica. E’ sub iudice anche Meno male, di Simone Cristicchi, che secondo gli Stadio sarebbe molto simile alla loro Acqua e sapone, colonna sonora di Borotalco di Carlo Verdone. Si parla di plagio anche per Per tutta la vita di Noemi, che sarebbe stata scritta da Daniele Babbini più di sette anni fa. Ma il grande accusatore è, a sorpresa, Morgan. Escluso dalla gara alla vigilia del Festival sostiene di esser rimasto male quando, ascoltando Credimi ancora con cui il pupillo di X Factor è arrivato terzo, ha riconosciuto il ritornello di una canzone che gli aveva proposto di cantare nel talent show di Raidue: «Il pezzo che fa ”forse sì, forse no, forse mai sarà” e anche il ritmo sono identici», dice Morgan in un’intervista rilasciata alla WebTv di Simona Ventura. Da parte sua, Mengoni ha fatto rispondere agli avvocati che il «fatto non sussiste». Ma Morgan annuncia carte bollate perché gli venga riconosciuta la paternità del pezzo. *** Il principe Emanuele Filiberto, di sera in sera vagava tra la lounge di Casa Sanremo, al Palafiori, e il Dopofestival di Youdem. Sempre facendo danni. Nel primo caso è stato avvistato provolone con un paio di belle ed esterrefatte giornaliste. Poi rocambolesca esibizione del principe al Dopofestival: prima biascica qualcosa, poi fa per cantare Italia amore mio ma fa cadere il microfono, infine si mette alla batteria a far baccano. *** Al Dopofestival di Youdem, Simone Cristicchi prende la sagoma di Carla Bruni che campeggia accanto a quelle degli altri grandi assenti del Festival (Bill Clinton, Morgan, Paolo Rossi) e se la porta a casa. Degno indennizzo per esser stato tirato in mezzo alla (falsa) polemica prefestivaliera secondo cui la première dame non sarebbe venuta a duettare all’Ariston con Gino Paoli per colpa della citazione di Nicholas Sarkozy nella canzone di Cristicchi. *** Le sorelle Marinetti, il coro en travesti che ha cantato Malamorenò con Arisa, andavano in giro imitando la voce della cantante occhialuta e snocciolando dettagli sul make-up: «Ci mettiamo venti minuti per trasformarci in queste signorine-bene di inizio ”900. Per impostare la voce, invece, abbiamo studiato sei mesi».