Andrea Malan, Il Sole 24 Ore 04/03/2010; Paolo Griseri e Salvatore Tropea, la Repubblica 04/03/2010; Raffaella Polato, Corriere della Sera 04/03/2010, 4 marzo 2010
LA FIAT E LO SCORPORO DELL’AUTO
(riassunto)
Dal Salone dell’auto di Ginevra Sergio Marchionne non ha dato indicazioni precise sul futuro della Fiat: «Ancora il tormentone dello spin-off dell’auto? Riparliamone il 21 aprile, alla presentazione del piano industriale. Fa parte di un quadro di ipotesi che vanno analizzate attentamente». In quella data dovrebbe infatti essere tutto più chiaro sull’unione Fiat-Chrysler, che dovrebbe portare le due case autobilistiche a una produzione complessiva di 5,5 milioni di auto all’anno entro il 2014 (attualmente Fiat ne produce 2,2 e Chrysler 1,3). Lo scorporo di Fiat Auto dal resto del gruppo comporterà sicuramente un cambiamento nell’assetto societario e un ruolo diverso per Marchionne. Farebbe da preludio a una quotazione separata dell’auto e permetterebbe agli Agnelli di ridurre l’esposizione verso un settore troppo ciclico e rischioso. Il primo passo sarà quello di incrociare i modelli di Torino e Detroit partendo dai marchi Lancia e Chrysler (già al Salone di Ginevra i due condividono lo stesso stand). Le vetture Lancia verranno quasi sicuramente commercializzate fuori dall’Italia con il marchio Chrysler.
Sempre dal Salone di Ginevra si è pronunciato sugli incentivi: « un bene che non ci siano più, prima o poi doveva finire questa ingerenza del pubblico nel privato». L’ad di Fiat prevede che la disintossicazione dagli incentivi costerà al mercato europeo tra il 12% e il 16%, andrà peggio per l’Italia: - 20% «e tre-quattro anni per la normalizzazione, diciamo nel 2013».