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 2010  marzo 04 Giovedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "ANTUOFERMO

VITO"

Hagler affronta Vito Antuofermo, campione del mondo italo-americano di Palo del Colle. Finì in un pareggio che in verità fu un furto... «E io continuai ad attendere un’altra chance. Era il mio sogno. Mi sentivo re senza corona. Nessuno voleva affrontarmi». Faceva paura... «Joe Frazier mi disse: hai tre cose che non vanno: sei nero, mancino e troppo bravo». Antuofermo ebbe coraggio? «Gli sono ancora grato perché mi diede l’opportunità: era un grande guerriero, sul ring un toro che avanzava sempre. Allora avevi una chance, c’era un solo titolo, se perdevi quella chissà quando tornava. E, infatti, fui costretto a incontrare altri tre avversari prima di un nuovo mondiale: tutti speravano che qualcuno mi battesse. Invece...». A Las Vegas finì in parità, la giuria non vide bene. Hagler aveva vinto nonostante un rallentamento nella seconda parte del match, Antuofermo rimase campione e... «E io imparai la lezione: se vuoi il titolo non devi lasciare in piedi l’avversario, devi chiudere con il ko. Sennò ti mette ko la politica dietro le quinte. Ma quello era il primo mondiale: iniziai con troppa foga. Poi non sai mai a Las Vegas... La gente scommette anche sugli scarafaggi quando attraversano la strada». Con Antuofermo ci fu un secondo match. «Il successo del secondo rimase uno dei più belli della mia vita. Invece la conquista del titolo contro Alan Minter, resta il giorno più bello. Con Vito siamo rimasti amici, fatto foto di famiglia, pranzato insieme, ed è un po’ geloso: perché io parlo l’italiano meglio di lui».
Fonte: Riccardo Signori, il Giornale 30/11/2009