lettera a Libero 04/03/2010, 4 marzo 2010
LETTERE
Negli anni ”50, ogni 13 di dicembre, la mia nonna soleva recarsi da Marittima a Scorrano, due paesi del sud del Salento, per la fiera in onore di Santa Lucia, protettrice della vista, verso la quale nutriva profonda devozione. In quell’occasione l’anziana donna non mancava mai di acquistare un dono per ciascun nipote, ossia una pigna. Il relativo costo ammontava a una o due lire a pezzo. All’epoca si poteva mangiare un panino imbottito di mortadella con 25 lire, mentre il biglietto d’ingresso al cinema Excelsior di Marittima era di 30 lire. Stamani, in un negozio di frutta sotto casa, ho notato una cesta ricolma, giustappunto, di pigne: prezzo, 1 euro a pezzo. vero che il ricordo della nonna risale a oltre mezzo secolo, però si deve dedurre che nella quotazione della pigna, fra allora e oggi, esiste un autentico abisso.
Rocco Boccadamo, Lecce