Mario Vicentini, La Gazzetta dello Sport 4/3/2010, 4 marzo 2010
«BELLA LA GIULIETTA ADESSO CREDO AL RILANCIO DELL’ALFA»
Sergio Marchionne, l’amministratore delegato del Gruppo Fiat, sbarca in Svizzera dopo giorni frenetici. Fine settimana a Detroit impegnato in una cena benefica a favore del «suo» Abruzzo, per raccogliere fondi a favore dei terremotati, lunedì e martedì in Brasile per inaugurare con il presidente Lula da Silva lo stabilimento Cnh, il ramo del Gruppo che si occupa di macchine per agricoltura e movimento terra. Ieri mattina riunione dell’Acea (l’associazione dei costruttori europei di auto) al Crown Plaza, quindi la visita al Salone accompagnato dal vicepresidente John Elkann. E allo stand della Lancia ha pure incontrato Lapo. I due, che non si vedevano da tempo, si sono salutati cordialmentemapoi Marchionne, sorridendo, ha detto: «Gli voglio bene, ma non è che se abbraccio qualcuno vuol dire che lo porto in Fiat». Marchionne ha trovato un Salone alle prese con tanti problemi. Ma ha potuto constatare quanto entusiasmo susciti ancora l’auto. Per esempio con l’Alfa Romeo che compie 100 anni e svela la Giulietta. E, a sorpresa, Marchionne ha affrontato il tema Alfa per rispondere a un cliente. E’ successo allo stand Bertone, dove è esposto uno dei due prototipi su base Alfa, la Pandion (l’altro è di Pininfarina, si tratta del 2ettottanta, che rievoca il Duetto del 1967). «Ho appena comprato una spider 8 cilindri: posso stare tranquillo?», ha chiesto il cliente. «Stia tranquillo, tranquillissimo: vedrà che novità per l’Alfa», ha replicato l’ad. Dunque sono finite le ombre sul marchio? «Lo confermo. Quello che avevo detto è che non avrei più investito sull’Alfa senza avere le idee chiare su che cosa farla diventare». Ei quattro responsabili cambiati in poco tempo? «Adesso c’è Harald Webster: lo abbiamo appena messo al timone, il dialogo è aperto, tecnicamente capisce benissimo i fabbisogni del marchio. Facciamolo lavorare. C’è una grandissima Giulietta nello stand che rappresenta il meglio della tecnica Fiat: cerchiamo di non sottovalutarla». Che cosa manca all’Alfa? «Una storia di affidabilità e di credibilità assieme allo sviluppo della gamma dei prodotti». Si parte con la Giulietta? «No, il piano di riscatto è iniziato con la MiTo che è stato un grandissimo successo. La Giulietta prosegue su quella strada. Bisogna essere coerenti, senza illuderci: creare una gamma di prodotto, un pezzo alla volta e riconquistare fette di mercato con auto che rispettino il carattere del marchio».
Da cosa nasce il matrimonio tra Alfa, Abarth e Maserati? «Alfa era il marchio più debole, lo ripeto dal 2004. Mettendola insieme a Maserati, che resterà a Modena, e Abarth abbiamo riunito le capacità tecniche che servono per sviluppare questi marchi. questo l’obiettivo ma servirà un po’ di tempo». Nel 2012 l’Alfa tornerà negli Stati Uniti. «Lo ha già anticipato Montezemolo. Il progetto di portarla in America lo stiamo analizzando. Ne parliamo dopo il 21 aprile alla presentazione del piano industriale del gruppo Fiat». Chrysler Marchionne ha quindi svelato che la prossima auto del Gruppo nascerà dal pianale della Giuletta anche se non ha rivelato con quale marchio e che «tutti imodelli Chrsyler saranno rinnovati». A proposito della Casa americana ha aggiunto «che non si possono mettere a confronto i dati 2010 con un periodo strano della vita dell’azienda perché sino a quando non è entrata nel Chapter 11, Chrysler ha venduto tutto quanto aveva a prezzi ridicoli». Termini Imerese «Quello che mi dispiace di questa storia è che la stanno vivendo sulla propria pelle i lavoratori di Termini. Per questo incoraggerei tutti a fare discorsi seri e molto precisi. E Fiat farà tutto quello che è necessario per traghettare l’azienda».