Aldo Grasso, Corriere della Sera 03/03/2010, 3 marzo 2010
UNA DOMANDA ANCHE A GINO STRADA
Tre domande. La prima. Dopo aver seguito «Mamma ha preso l’aereo» (La 7, venerdì, ore 21.10), un programma che mostrava le diverse tappe per diventare genitori adottivi, mi è venuto un dubbio. Da racconti di amici, le adozioni internazionali vengono descritte come un percorso duro, faticoso, a tratti persino umiliante. Lunghe attese, intermediari in loco che approfittano della situazione, esasperanti lungaggini burocratiche. Nel programma, invece, «il percorso adottivo» era tutto rose e fiori. Annalisa e Manilo, già genitori adottivi di Laura, vanno in Vietnam per conoscere il loro bambino di un anno e portarlo in Italia.
La domanda: perché, per le adozioni internazionali, negli Usa esiste un solo ente, in Francia ce ne sono quattro e in Italia ben 72?
La seconda. Domenica sera Fabio Fazio ha intervistato Gino Strada, leader di Emergency. Che ha approfittato dell’occasione, è un suo diritto, per sparare a zero contro Barack Obama. Da medico qual è, mi sarei aspettato una parola sulla riforma sanitaria che il presidente degli Usa sta cercando faticosamente di varare, nel segno di quella democrazia che sta molto a cuore a Strada.
La domanda: se uno va da Fazio per fare promozione a un suo prodotto, come spesso succede, è libero di dire quello che vuole, ma se uno fa politica e chiede anche sostegni economici non sarebbe giusto un po’ di contraddittorio?
La terza. Nel Tg1 delle 20 di lunedì, l’emergente Federica Balestrieri ha intervistato il pilota inglese Lewis Hamilton. Per vivacizzare l’incontro, l’intervista si è svolta in palestra e i due si sono esibiti su un tapis roulant: il famoso «percorso conoscitivo». Sul finire dell’incontro è apparso in primo piano il marchio della ditta produttrice dell’attrezzo.
La domanda: passi per il celebre scaffale di libreria, ma il Tg1 non teme che qualche associazione di consumatori l’accusi di pubblicità occulta?
Aldo Grasso