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 2010  marzo 03 Mercoledì calendario

LETTERE – LA PENA DI MORTE SECONDO BECCARIA

Un lettore ha ricordato le parole di Cesare Beccaria contro la pena di morte (Corriere, 24 febbraio). Tuttavia l’avversione non fu assoluta. Nel «Dei delitti e delle pene» ammetteva la morte di un cittadino quando abbia relazioni e potenza che interessi la sicurezza della nazione e quando la sua esistenza possa produrre una rivoluzione pericolosa e i disordini tengono luogo di leggi ma non quando, invece, il comando è presso il vero Sovrano e le ricchezze comprano piaceri e non autorità. Aggiungo una curiosità: Byron riferisce l’insistenza di Beccaria per l’impiccagione di un suo domestico, autore del furto di un orologio in casa sua.
Carmelo Cannone
carmelo.cannone@tiscali.it
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