Alessandro Trocino, Corriere della Sera 03/03/2010, 3 marzo 2010
VILLORESI: IO CON LA POLVERINI? A SINISTRA SIAMO DIVISI
Massimo Fini la chiamava «la suorina di sinistra». Altri «la cattocomunista», per via di una forte propensione alla spiritualità, congiunta a un certo afflato di sinistra. Ora l’attrice Pamela Villoresi, 53 anni, allieva di Strehler, ha deciso il gran salto. Da Walter Veltroni a Renata Polverini. Dal digiuno di protesta a favore del Pd a una lista civica alleata a destra. Non avrà deluso i colleghi? «Tra tanti incoraggiamenti devo reggere l’urto di qualche disappunto. Qualcuno che si sente tradito. Mi sono arrivati un paio di messaggini con parole sferzanti. Ma è il modo che mi amareggia».
Veltroni l’ha chiamata? Nel 2007 era scesa in campo a sostenerlo.
«Walter non l’ho sentito, ma lui mi parlerebbe con più serenità».
Perché ha scelto la Polverini?
«La stimo. L’ho conosciuta nelle lotte per la difesa dei lavoratori. una donna determinata, solare. Poi mi piace la sua storia: era una ragazza povera, mi ha raccontato che le sarebbe piaciuto suonare il pianoforte e fare danza. Anch’io ho fatto molto da sola, da battitrice libera».
A 15 anni ha lasciato Prato e a 18 era già con Strehler.
«Non ho mai aspettato la manna dal cielo, ho fatto cento spettacoli, imparato cinque lingue, faccio formazione. Mi chiamano la donna bionica. Questo provoca non dico invidia malevola, ma frustrazione e qualche freccia avvelenata». Cosa farà se sarà eletta? «Mi occuperò di cultura. C’è tanto da fare, ci sono 70 teatri chiusi. C’è Roma, che può essere un buco nero che inghiotte o un sole che irradia». Il Pd l’ha delusa? «Stimo la Bonino. Alla sinistra rimprovero la litigiosità: ci spacchiamo sempre in mille pezzetti».
Ci spacchiamo? Si sente ancora di sinistra?
«Sono caselle che hanno poco senso. Se essere di sinistra vuole dire la Binetti, mi ci riconosco poco». cattolica? «Vado a messa, leggo il lezionario meditato, ho fatto meditazione buddista, sono andata a lezione di torah e dimidrash, pratico yoga e leggo i maestri sufi. Sono appena andata in India e ho visitato un ashram. In che casellina mi mette?»
In rete la contestano: Storace, i saluti fascisti?
«Sono candidata in una lista civica e imbarazzi ne ho provati anche a sinistra. Se da una parte ci sono i fascisti, dall’altra ci sono gli sfascisti». La convince Luca Barbareschi? «Bravissimo. Anche la Carlucci». Gianni Letta? « un punto di riferimento, uno dei pochissimi che viene a teatro. L’avrò visto centinaia di volte. E non solo alle prime».
Alessandro Trocino