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 2010  marzo 03 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BERARDINELLI

ALFONSO"

Il più antico e sapiente stroncatore di Citati. (Villaggio globale n. 59, Sette 21/09/1995)

«Come si costruisce una stroncatura eroica? Si fa, per esempio, come ha fatto Alfonso Berardinelli, l’altro ieri, sul ”Corriere della Sera”, a proposito del film di Benigni. Si scrive cioè una stroncatura classica, nella quale l’autore spiega diligentemente e correttamente perché un’opera non gli è piaciuta affatto. Ma la si fa precedere da un breve cappello (ripeto, contestuale: che è un modo elegante per dire pretestuoso) nel quale si avverte il lettore che il film in questione è protetto da una sorta di cordone sanitario fatto di acritica esaltazione e di benevolenza faziosa». (Michele Serra, la Repubblica 08/01/1998)

Piergiorgio Bellocchio nel 1985 fece uscire la rivista "Diario", scritta insieme a Alfonso Berardinelli. (Simonetta Fiori, "la Repubblica" 19/3/2004 pagina 43)

La poesia è in un tale momento di ritrovata freschezza che si può permettere il lusso civettuolo di prendersi in giro, come avviene in un libro firmato da due saggisti, un poeta, un tedesco, un italiano (in tutto, due persone): Hans Magnus Enzensberger e Alfonso Berardinelli. Che noia la poesia, affermano nel loro titolo (Einaudi, pagg. 160, euro 16); [...]Come scrive Berardinelli nella seconda parte del libro (di cui è autore esclusivo) la poesia moderna «vuole essere smemorata, vuole nascere da poco o nulla» e si dà come parola d´ordine «Facciamo finta di ricominciare sempre da zero». [...]Nei termini di Berardinelli, il problema è quello di evitare che lo studium, l´acribia spesso parodistica richiesta nei licei, impedisca l´entrata in contatto con il testo. Il contatto senza lo studium è preferibile allo studium senza contatto: e comunque le due modalità non sono alternative. (La Repubblica 05/06/2006, pag.35 Stefano Bartezzaghi)

Rosanna Bettarini avrebbe potuto sciogliere la giuria [del Premio Viareggio] e crearne una ex novo, ma si è limitata ad aggiungere ai vecchi "commissari" (come vengono definiti i giurati nel regolamento originale) Alfonso Berardinelli, un critico che più militante non si può. (Paolo Di Stefano, Corriere della Sera 9/1/2007)

INDICE DEI NOMI DEL VOLUME: MARCO FERRANTE "CASA AGNELLI. STORIE E PERSONAGGI DELL’ULTIMA DINASTIA ITALIANA" MONDADORI 2007. Berardinelli, Alfonso, 62

Siamo un paese, fra l’altro, dove ricevo sms come questi: «La Bompiani mi ha mandato il tuo romanzo, ci metterò del tempo, sai quanto io sia renitente alla lettura dei romanzi» e non ci sarebbe niente di strano se a mandarlo non fosse Alfonso Berardinelli, e attenzione, non sto rivelando niente perché Alfy lo scrive anche nei suoi libri: non legge romanzi, solo saggi, i romanzi sono stupidi. Professione: critico letterario, giustamente. (Massimiliano Parente, Libero 24/6/2008, pagina 25)

«Fantastico, perseverante, chirurgico sul domenicale del Sole 24 Ore» nella stroncatura dell’ultima fatica critica di Asor Rosa (Giuliano Ferrara, Il Foglio 16/03/2009)

Vale per un’intera cultura letteraria una considerazione, assai citata, di Alfonso Berardinelli: «Mi sono accorto tardi di essere italiano». (Andrea Cortellessa, Tuttolibri- La Stampa 13/2/2010, pagina IV)