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 2010  febbraio 28 Domenica calendario

CENTO ANNI TRA I GHIACCIAI

Come sono cambiati i ghiacciai del Karakorum, la catena montuosa tra Cina e Pakistan, negli ultimi cento anni? Fabiano Ventura, fotografo specializzato nel settore della montagna, risponde all’interrogativo con una mostra che presenta una quarantina di immagini scattate da lui accanto ad altrettante foto storiche in bianco e nero, realizzate nel 1909 da Vittorio Sella e nel 1929 da Massimo Terzano, i quali parteciparono alle più importanti spedizioni esplorative italiane della regione. La mostra, intitolata «1909-2009: un secolo di cambiamenti climatici sui ghiacciai del Karakorum» (aperta fino al 1˚aprile presso la Sala Santa Rita (via Montanara 8, tel. 06.67103780), è solo il primo evento del progetto «Sulle tracce dei ghiacciai», ideato dall’associazione Macromicro per studiare l’effetto dei cambiamenti climatici sui più importanti ghiacciai della terra con l’aiuto della fotografia e della ricerca sul campo scientifico.

«L’anno scorso - racconta Ventura - in occasione del centesimo anniversario del Duca degli Abruzzi in Karakorum, decisi di effettuare la prima delle spedizioni previste, visitando gli stessi luoghi in collaborazione con il comitato scientifico del progetto, che comprende alcuni tra i massimi esperti di glaciologia, come Claudio Smiraglia dell’Università statale di Milano e Kenneth Hewitt, dell’Università dell’Ontario in Canada. Insieme a loro ho voluto affrontare problemi ambientali di prima importanza, come i cambiamenti climatici, di cui i ghiacciai sono indicatori estremamente sensibili, e la gestione sostenibile delle risorse naturali, prima fra tutte l’acqua».

Prima di mettersi in viaggio, Ventura ha trascorso anni tra musei, archivi, biblioteche e fondazioni per studiare i testi storici e i diari dei primi esploratori e per analizzare le fotografie e le carte topografiche che gli hanno consentito di selezionare le immagini più significative e di individuare i punti esatti da cui furono ottenute. I risultati? Per fortuna non sono catastrofici. «I ghiacciai del Karakorum, a differenza di altri che stanno scomparendo, sono stabili. Alcuni addirittura sembrano in crescita», come ha rilevato Hewitt.