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 2010  marzo 03 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BECCANTINI

ROBERTO"

«Gli arbitri in pasto alle società: il millantato professionismo della categoria, proposto da Carraro in termini assolutamente tracotanti, è polvere da sparo in balìa dei fatturati. Chi scrive rimpiange Paolo Casarin. L’unico atto legislativo che Luciano Nizzola, presidente della Figc, si è potuto concedere è stato il divieto di scrivere sulle canotte dei giocatori, onde evitare che sfottò tipo il derbistico: ”Vi ho purgati ancora” di Francesco Totti potessero indurre le masse a scellerate reazioni» (Panorama, 02/09/1999; la Repubblica 28/08/1999)

«Televisioni e sponsor hanno invaso l’ultima Normandia di tutti noi poveri soldati Ryan da stadio, costringendoci ad aggiornare i manuali di sopravvivenza» (la Repubblica, 27/08/1999)

"Quando conquistammo il terzo e ultimo Mondiale, le frontiere erano state riaperte da un paio di anni e ogni società poteva reclutare non più di uno straniero. Viceversa, dopo la sentenza Bosman (15 dicembre 1995) e il mercato globale, non abbiamo più toccato palla. Semplice coincidenza?" (Roberto Beccantini, ”La Stampa” 24/6/2004)

«La nazionale, da sempre, non costituisce lo specchio del campionato, ma del Paese» (Roberto Beccantini, ”La Stampa” 3/7/2004).

«La Juventus che si lamenta degli arbitri è come il Papa che si lamenta del Giubileo» (il giornalista Roberto Beccantini, "Libero" 10/11/2004).

«L’erba sintetica sta al calcio come il silicone sta alle tette» (Roberto Beccantini) (gazzetta.it 22/11/2004).

«Del Piero è la ciliegina, Totti la torta» (Roberto Beccantini) (’La Stampa” 14/2/2006)

Sulla ”Stampa” Roberto Beccantini aveva pronosticato una vittoria azzuurra ai rigori (1-1 alla fine dei supplementari: Cannavaro, Zidane su punizione): «Comincia Totti di potenza, gol. Poi Zidane; gol (ma il portiere aveva intuito); Pirlo, Barthez spiazzato; Vieira, quasi quasi Buffon ci arriva; Gilardino, implacabile; Thuram, con qualche brivido; Grosso, palo e rete; Wiltord, a fil di montante. Siamo all’ultimo giro: Del Piero fa secco Barthez. Tocca a Trezeguet: Buffon lo guarda negli occhi e gli legge l’angolo. Parata. Campioni del Mondo» (’La Stampa” 9/7/2006)

«Dopo Telefonopoli, i referti delle terne nei confronti degli juventini sono diventati così documentati, così pignoli, così esaustivi, così scegliete-voi-l’aggettivo da suggerire una doppia riflessione: 1) le scorte alla Signora sono state ritirate (giusto); 2) quando il leone è ferito, persino l’asino gli dà un calcio (molto italiano)» (Roberto Beccantini, "La Stampa" 6/12/2006)

Il giornalista della Stampa Roberto Beccantini, giurato italiano del Pallone d’Oro, ha votato così: 1) Kakà, 2) Cristiano Ronaldo, 3) Messi, 4) Fabregas, 5) Kanouté: «Ho preferito Fabregas, classe 1987, a Pirlo e inserito Kanouté, il centravanti-totem del Siviglia, squadra che fino alla Supercoppa col Milan veniva considerata la sorpresa dell’anno e poi è scomparsa dai nostri radar. Fabregas è, se vogliamo, il Pirlo dell’Arsenal e della Nazionale spagnola. Non ha la sua parabola, ma più fiuto sotto porta. Il milanista ha chiuso il 2007 alla grandissima, Fabregas è stato grande sempre» (Roberto Beccantini, "La Stampa" 3/12/2007)

BECCANTINI Roberto - Juve ti amo lo stesso. Mondadori, Milano 2007.