varie, 2 marzo 2010
OGM - Commenti su fine moratoria Ue - Via libera della Commissione Ue alla coltura in Europa, da parte del gruppo tedesco Basf, della patata transgenica Amflora, per uso industriale nonché l’utilizzo dei prodotti dell’amido della stessa come mangime
OGM - Commenti su fine moratoria Ue - Via libera della Commissione Ue alla coltura in Europa, da parte del gruppo tedesco Basf, della patata transgenica Amflora, per uso industriale nonché l’utilizzo dei prodotti dell’amido della stessa come mangime. Una decisione che pone fine alla moratoria in vigore dal 1998. Si tratta del primo sì della Ue ai prodotti ogm, dopo anni di dibattiti e seri dubbi sulla natura di questo tipo di coltivazioni (repubblica.it) Roberto Burdese, presidente di Slow Food: «E’ gravissimo che il primo atto di questo commissario sia quello di interrompere una moratoria sacrosanta stabilita sulla base di una preoccupazione precisa riguardante la nostra salute. Questo dimostra come la questione si decida in base a interessi economici delle multinazionali senza prendere in considerazione le gravi incognite per la salute dei cittadini; i quali non hanno scelto il signor Dalli come loro rappresentante, ma saranno obbligati a subire gli effetti di una decisione presa in maniera assolutamente verticistica. Slow Food prosegue nella strada di opposizione agli ogm e concorda con le affermazioni del Ministro Zaia, il quale ha sottolineato che nessuno deve mettere in dubbio la sovranita’ degli Stati membri in tale materia". Greenpeace Italia: "La patata Ogm della Basf autorizzata dalla Commissione europea e conosciuta con il nome di Amflora contiene un gene che conferisce la resistenza ad alcuni antibiotici". "Questo Ogm pone rischi inaccettabili per la salute umana e animale, oltre che per l’ambiente". Ermete Realacci (Pd): «Quella dell’Unione europea sugli Ogm e’ una decisione molto grave. Lo e’ in assoluto, ma per l’Italia, oltre alle ragioni legate alla sicurezza alimentare, se ne aggiungono molte altre. Il futuro dell’agricoltura del nostro paese non e’ certo nelle coltivazioni Ogm, ma nell’agricoltura di qualita’, legata al territorio e alle produzioni tipiche». Verdi: «La decisione della Commissione europea di autorizzare la coltivazione della patata Amflora prodotta dalla multinazionale Bayer e’ gravissima e inaccettabile. Per questo i Verdi sono pronti a presentare un quesito referendario gia’ dalla prossima settimana per evitare che gli Ogm vengano coltivati in Italia». Assobiotech: «Un deciso passo avanti dopo 12 anni di attesa, che hanno fortemente penalizzato la ricerca agrobiotecnologica europea, a causa di una lunga moratoria che ha congelato l’approvazione di nuove varieta’ vegetali geneticamente modificate». Aurelio Vasti, delegato Ogm di Confagricoltura: «Apertura soltanto alla sperimentazione e alle innovazioni che sono state promosse dalla scienza. In Italia abbiamo invece un blocco totale sulle sperimentazioni e su quelle fatte. Bisogna riprendere la sperimentazione che e’ bloccata dal 2000. Abbiamo nove anni di buco conoscitivo nel nostro Paese. In ogni Paese le condizioni climatiche sono diverse e bisogna, prima di aprire le coltivazioni, aprire le esperienze su questo nuovo tipo di piante. Noi abbiamo perso nove anni di sperimentazione, e ogni anno di ritardo nella sperimentazione e’ un pregiudizio per la nostra sopravvivenza nel futuro". Una empasse, quella della sperimentazione italiana sugli Ogm, che "sta fortemente mettendo a rischio la sopravvivenza della nostra agricoltura che si trova a competere in un mercato mondiale senza pero’ poter usare i mezzi che usano gli altri Paesi» Sergio Marini, presidente Coldiretti: «Stando cosi’ le cose, l’Europa autorizzi pure quello che vuole tanto in Italia continueremo a non coltivarli». Il Vaticano. «Una chiara apertura all’agricoltura transgenica, cioè agli ogm, è venuta dal Vaticano in queste ore per voce del Cancelliere della Pontificia accademia per le scienze, mons. Marcelo Sanchez Sorondo. Il vescovo ha difeso la trasformazione transgenica in agricoltura purché contribuisca ad alleviare la fame nel mondo e non si trasformi in attività speculativa che colpisce la giustizia sociale. Sanchez Sorondo ha affermato che lo sviluppo di sementi transgeniche per combattere la fame è un ”fatto positivo”, e può aiutare a far affermare ”la giustizia tra i beni e le persone”». (http://www.adnkronos.com)