Varie, 2 marzo 2010
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Focarelli Carlo
• Castel Viscardo (Terni) 16 marzo 1957. Arrestato nel febbraio 2010 nell’ambito dell’operazione Phuncards-Broker• «Ha dichiarato agli inquirenti di vivere con i genitori. Gira a Roma con una Smart, veste in modo dimesso. All’apparenza una persona qualunque, ma in realtà è una delle menti più vivaci dell’organizzazione, certamente il fulcro di quel sistema messo in piedi da Gennaro Mokbel per ottenere da Telecom Italia Sparkle e Fastweb, con la connivenza di alcuni manager, quella cassa che gli ha permesso di portare all’estero svariati milioni di euro. [...] L’uomo chiave, il punto di connessione tra le società di telefonia e l’organizzazione criminale è Carlo Focarelli. Gli amici della Mala lo chiamano ”er Somaro”, ”er Puzzone”, ”er Quadrupede”, partecipa alle riunioni ad Antibes e nella sede di Mokbel a Parioli. Cambiata la veste, è sempre lui che in un perfetto inglese tratta con i ”bad boys” la parte estera dell’organizzazione e che, con sapienza tecnica, tiene i rapporti con Fastweb e Telecom. Non ha un ruolo preciso, non ricopre cariche, ma è consulente sia delle società (I-globe/Planetarium) che forniscono traffico e servizi a Telecom e Fastweb sia di quelle che lo comprano, le inglesi Acumen/Accrue e Telemedia Ltd/Diadem Uk. Per gli inquirenti, Scoponi Riccardo di I-globe e Dario Panozzo di Planetarium non sono altro che dei prestanomi di Focarelli. Tutto parte da lui, perché è stato il Quadrupede a prospettare l’operazione ”Punccard”, la prima, alla Fastweb, come emerge da una email inviata ad Andrea Conte (direttore area centro della Fastweb di Roma) e a Onofrio Pecorella, (direttore responsabile commerciale che seguiva i clienti ”premium”) ed è sempre lui che nel 2004 riesce a riproporla a Bruno Zito e a Giuseppe Crudele, due alti manager di Fastweb. Quando poi serve incrementare il giro d’affari per l’organizzazione che lucra in percentuale sulla massa dei soldi in circolazione, Focarelli chiede a Crudele di presentargli qualcuno in Telecom Italia per mettere in piedi la stessa operazione. Ed ecco il contatto con Antonio Catanzariti di Telecom Italia Sparkle. Imbastita la truffa, Er somaro non esita a volare in Estremo Oriente per preparare i conti correnti su cui far confluire ”le stecche”. Qui dispone di tre conti alla Standard Chartered di Hong Kong, di uno alla Hsbc di Singapore e di un altro alla Citibank sempre di Singapore. Prepara il viaggio anche per i manager di Fastweb, Zito e Crudele. Gli inquirenti li hanno pizzicati a Hong Kong nell’agenzia centrale della Hsbc: [...] Il flusso di denaro trova conferma in una intercettazione di Mokbel del gennaio 2008 in cui nomina Focarelli nella spartizione dei soldi: ”Quarantatre il somaro (Focarelli ndr), dieci e due al Giraffa (Panozzo), poi ce stanno dieci e mezzo al Ciccio (Murri Augusto), quattromila Nic (Di Girolamo) quattromila Pin (Toseroni Marco)”. Un anno prima a maggio era volato a Londra, all´Hotel Metropolitan, per un incontro con i ”bad boys”. Cena al ristorante argentino Gaucho e pranzo al Nobu, come nel miglior stile della City. In stanza si confronta con Silvio Fanella, il cassiere di Mokbel, sulle proprie gesta finanziarie. ”A livello di conteggi fermi tutti che me li son presi in tutte le maniere, botti (fallimenti ndr), sole (truffe) evasioni, scippi per strada ai corrieri che io sapevo. Cioè tutto e de più”, dice Fanella in una intercettazione. ”Io feci un assegno invece della mia vita qualche anno fa con la mia firma con su scritto un miliardo tondo. Nel novantasei”, risponde Focarelli e ricorda: ”a parte l’assegno nel novantasei da sto Gaucho magnammo, e c’era ancora il giapponese in James Street, sta praticamente attaccato alla residenza della regina no? arrivavano tutte macchine limousine ...cilindri hai capito? e me ricordo eravamo in quattro quella sera sono partiti due milioni di lire”. I soldi del resto e gli affari non mancano mai. Focarelli con la collaborazione di Eugene Gourevitch ha comprato e venduto pietre preziose, ha studiato l’apertura di un ristorante a Dubai. Con un altro membro dell’organizzazione, Luigi Marotta, nel 2007 era pronto a organizzare altre operazioni telefoniche in Argentina e in Romania, dove si sarebbe appoggiato al partito del presidente Badescu» (Walter Galbiati, ”la Repubblica” 26/2/2010) • « la mente, ma anche il ”puzzone”. Il mago della finanza, ma anche il ”somaro”. L’interlocutore unico dei manager Fastweb e Telecom Sparkle, ma anche ”er quadrupede” che quando fa uno sgarro a Gennaro Mokbel viene gonfiato di botte. Per questo Carlo Focarelli è la chiave di volta dell’indagine sulla ”truffa colossale” di cui è ideatore. [...] ha dato del bel filo da torcere agli investigatori del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia e del Ros dei carabinieri. Dietro quel look un po’ stazzonato, che faceva storcere il naso agli altri tipini del gruppo, procurandogli quei nomignoli irriverenti, cela una capacità non indifferente di ideare business ”disinvolto”. Quello da lui ideato questa volta era una novità assoluta. Far perdere le tracce dell’Iva che le società ”cartiere” avrebbero dovuto versare allo Stato, attraverso un doppio giro di valzer di decine di società estere, disseminate grazie all’ausilio di parenti e prestanomi dalla Russia a Hong Kong. Accantonare fondi neri e soldi veri: giacché le somme non pagate allo Stato venivano, via via, stornate. Ma per evitare di essere pizzicati venivano trasferite all’estero, fatte girare per diversi paradisi finanziari e una parte veniva fatta tornare anche in Svizzera e a San Marino, dove veniva prelevata in contanti e portata in Italia. L’altra parte era reinvestita. Con bonifici bancari venivano acquistati diamanti. Portati, in apposite pancere, in Italia e venduti attraverso una o più gioiellerie riconducibili al gruppo. Oppure reinvestiti in arte. Lo stesso ”puzzone” Focarelli, secondo i magistrati, aveva una galleria attraverso un prestanome, Massimo Micucci. [...]» (Virginia Piccolillo, ”Corriere della Sera” 2/3/2010).