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 2010  marzo 01 Lunedì calendario

«PRESIDENTE OBAMA SMETTA DI FUMARE»

«Sistema genitale-urinario: niente noduli alla prostata né ipertrofia». «Leggera debolezza dell´anca durante la rotazione esterna». Di Barack Obama (48 anni, 81,5 chili di peso in tenuta da jogging, pressione 105/62) da ieri gli americani sanno proprio tutto. All´ora di pranzo di domenica il medico della Casa Bianca - capitano Jeffrey Kuhlman - ha diramato alla nazione il bollettino del primo check-up completo a cui il presidente si è sottoposto da quando è in carica.
 un esercizio di trasparenza forse unico al mondo, con un lungo elenco di dettagli anche imbarazzanti. Ma per un uomo di Stato in America le regole del gioco sono chiare da molti anni. Vuoi governare? Rinuncia alla privacy. E così sappiamo che all´ospedale della Marina militare di Bethesda, nel Maryland, Obama è stato sottoposto anche alla "ecografia colono-rettale", senza che siano emerse anomalìe nei meandri dei suoi intestini. Da tenere sotto controllo è il "patella criptus" al ginocchio. Questo rumore emesso dalla rotula sotto sforzo può essere benigno oppure segnalare l´inizio di un problema alla cartilagine. Ora si spiega perché da qualche mese il presidente, deludendo masse di tifosi del campionato Nba, aveva tralasciato le partitelle mattutine di basket per ripiegare sul golf. Apprendiamo anche che «fa uso occasionale di farmaci anti-jetlag» durante le visite di Stato in altri continenti, ma sotto controllo medico.
Si regola da solo, invece, nell´uso di sostituti anti-nicotina. Perché Obama continua con fortune alterne questa battaglia contro l´unico vero vizio che gli conosciamo: il tabagismo. La sua forza di volontà non ne è ancora uscita vincitrice, con grande irritazione della First Lady. Si sa che nel 2007, per piegare le resistenze di Michelle contro la candidatura alle primarie, Obama dovette fare il solenne giuramento dell´"ultima sigaretta". E invece lui stesso ha ammesso pubblicamente che, sotto lo stress del mestiere, le ricadute ci sono state. Così il rito pubblico della visita medica al capo dello Stato diventa anche l´occasione per un´educazione di massa. I consigli che i medici danno al presidente sono altrettante lezioni alla nazione: «Si raccomanda di tener duro negli sforzi per smettere di fumare, di continuare l´esercizio fisico regolare e la dieta sana, la moderazione nel consumo di alcol, le vaccinazioni prescritte contro le epidemie». Perciò è una fortuna che Obama abbia quella debolezza per il fumo. Almeno è umano. Lo si può utilizzare come un modello per combattere le patologie di massa, come l´obesità da mala-alimentazione, senza che gli americani lo vedano come un irraggiungibile Superman.
Il check-up annuale è in se stesso un messaggio. In un paese afflitto dalla sanità più costosa del pianeta (assorbe il 16% di tutta la ricchezza nazionale, con risultati mediocri), una visita così approfondita a un uomo in gran forma, serve a sottolineare l´importanza della medicina preventiva. «Occorre offrire al presidente - recita il comunicato dell´ospedale - tutte le opportunità per godere dei benefici di una buona salute negli anni a venire».
Ma la funzione principale di questa "visita medica in pubblico" è politica. Si tratta, sempre nelle parole dei medici dell´ospedale, di «fornire ai cittadini una valutazione sincera della capacità del presidente di sostenere le sue responsabilità istituzionali, ora e per tutta la durata del suo incarico». Non è sempre stato così, neanche negli Stati Uniti. Negli anni Trenta molti americani ignoravano che Franklin Delano Roosevelt era un poliomielitico quasi sempre sulla sedia a rotelle: non c´era la tv e i fotografi avevano l´obbligo di riprenderlo solo dalla cinta in su. Di John Kennedy si seppe dopo la morte che era dipendente da potenti analgesici per lenire i dolori alla schiena. Gli storici hanno rivelato quanto i "grandi malati" che governano il mondo possono essere condizionati dalle proprie patologie, nel prendere decisioni cruciali. La democrazia americana ha risolto la questione stabilendo che gli elettori, prima di giudicare, hanno il diritto di sapere.