Rosalba Reggio, Il Sole-24 Ore 1/3/2010;, 1 marzo 2010
STOP PREVENTIVI ALLE CARTE SOSPETTE
Aumentano le barriere e diminuiscono – se non gli attacchi – almeno le rapine andate a segno. questo il quadro che emerge dall’analisi dei sistemi di sicurezza messi in campo dagli operatori per contrastare il fenomeno delle frodi nelle carte di pagamento. «Viviamo rincorrendo ladri sempre più professionali e tecnologicamente preparati – spiega Gianluigi Rocca, responsabile marketing carte di Sia-Ssb ”. Questo ha portato a un aumento dei sistemi di allerta, finalizzati sempre di più a prevenire gli attacchi».
Accade così che, quando viene violato un Pos e tre carte subiscono un furto, il sistema di sicurezza segnali il potenziale pericolo per tutte le carte transitate nello stesso apparecchio. In questo caso, dunque, gli istituti provvedono a bloccare le carte in modo preventivo, anche in assenza di operazioni fraudolente. «Interruzioni del servizio che, però, sono il prezzo da pagare per una maggior sicurezza – aggiunge Rocca ”. Solo lo 0,05%delvalore transato in Europa, infatti, è sospetto di frode».
Ma quante carte vengono bloccate ogni anno? «Su sette milioni di carte – risponde Marco Cortellari, responsabile gestione frodi di CartaSi – ogni anno ne blocchiamo circa 50mila, lo0,7 per cento.Quando sidecideun blocco preventivo il titolare viene contattato – via sms, telefonicamente o attraverso una comunicazione scritta – e informato della sostituzione gratuita della tessera.Tenere alta l’attenzione è un lavoro impegnativo, che ha però portato risultati positivi: le transazioni illecite effettuate con i nostri prodotti rappresentano lo 0,067% del totale. Di queste,poi,l’80%viene intercettato prima dell’addebito ».
La nuova frontiera della battaglia contro le frodi è proprio l’anticipo. «Stiamo implementando un sistema di intervento immediato – afferma Davide Steffanini, direttore generale Visa Europe Italia – che riconosce i comportamenti di spesa dei titolari e, in caso di operazione sospetta, blocca la transazione prima che il pagamento venga eseguito ». I movimenti che generano un’allerta del sistema sono molti: un acquisto lontano dalla me-dia di spesa del titolare, due operazioni fatte a breve distanza di tempo in località molto lontane tra loro, il "passaggio" attraverso un circuito violato. Ma non tutti gli allarmi corrispondono a una reale violazione.Il compito dell’operatore che riceve l’allerta è, dunque, proprio l’analisi del rischio e la valutazione della situazione. Se, per esempio, scatta un’allerta "geografico" per acquisti fatti in giorni consecutivi, in città lontane come Milano e New York, il sospetto furto potrebbe essere chiarito verificando le operazioni fatte con la carta. Basterebbe quindi un pagamento diretto per un volo verso gli Usa per "spegnere" la segnalazione. «Il grande lavoro di prevenzione contro le frodi ”conclude Steffanini ”ha spostato la criminalità nei paesi dove il sistema di sicurezza è più debole. E così, i dati delle carte di pagamento rubati finiscono in Senegal, Marocco, Birmania e Thailandia».