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 2010  marzo 01 Lunedì calendario

[Articoli con scheda Dieci anni di terremoti - N. Eventi e vittime]-IL TERREMOTO DEVASTA IL CILE - Un minuto interminabile

[Articoli con scheda Dieci anni di terremoti - N. Eventi e vittime]-IL TERREMOTO DEVASTA IL CILE - Un minuto interminabile. Nel cuore della notte una scossa di straordinaria intensità ha fatto tremare il Cile. Sono bastati sessanta secondi per sbriciolare strade, disintegrare ponti e viadotti, incassare edifici, un piano sull’altro. I morti fino a ieri sera erano 214, 400mila i senza tetto. Ma il bilancio è destinato ad aumentare data l’impossibilità di raggiungere i piccoli centri colpiti dal sisma. Gli 8,8 gradi della scala Richter lo identificano come uno dei cinque terremoti più forti mai registrati; l’energia liberata è stata 600 volte maggiore di quella del terremoto che ha distrutto Haiti. subito scattato l’allarme tsunami in tutta la regione del Pacifico, il primo di questa portata dal 1964, ma in tarda serata la situazione appariva sotto controllo. L’epicentro è stato registrato 115 chilometri a nord-est di Concepción, non lontano dalla costa, e a 325 dalla capitale Santiago. Il terremoto avrebbe potuto essere catastrofico se non si fosse generato almeno 35 chilometri sotto il livello del mare. I collegamenti terrestri, nella regione colpita, sono interrotti e lo stesso aeroporto di Santiago, che ha subito danni, rimarrà chiuso almeno fino a domani. Molto precari i collegamenti telefonici. Le case danneggiate, ha detto il governo, sono un milione e mezzo, un terzo delle quali in modo grave. Il presidente Michelle Bachelet, che nei prossimi giorni cederà il potere al presidente eletto Sebastian Piñera, ha decretato lo stato di calamità naturale in diverse regioni del Paese: Valparaíso, O’Higgins, Maule, BioBio, Araucania e la regione metropolitana di Santiago. Il presidente Obama ha offerto l’aiuto degli Stati Uniti per i soccorsi. Una delle città più colpite è Concepción, il secondo centro del paese con oltre 200mila abitanti, dove case e strade hanno subito danni gravissimi. C’è angoscia in particolare per 140 persone intrappolate in un edificio di 14 piani crollato. Pesanti i danni anche a Talca,a nord dell’epicentro, dove decine di persone sono morte e molti palazzi del centro storico sono andati distrutti. I sismologi, per tutta la giornata di ieri, hanno temuto un drammatico effetto tsunami. Invece le onde anomale registrata nell’arcipelago Juan Fernandez, 250 miglia da Valparaíso, e quella che ha lambito l’isola di Pasqua, sono state di entità limitata, così come quelle giunte alle Hawaii nella tarda serata italiana. Gran parte degli abitanti di Santiago, dopo la prima scossa, seguita da altre di forte intensità - comprese tra 4 e 6 gradi - è scesa in strada. Un buon numero di edifici è stato costruito con moderni criteri antisismici ma ciò non è garanzia assoluta di resistenza alle scosse. Oltre all’angoscia per il sisma si è generato un panico diffuso per gli abitanti delle città costiere che hanno scelto di fuggire in auto verso l’interno del paese, nel timore di un effetto tsunami. A cui si sono aggiunti coloro che avevano già in programma di rientrare dalle ferie. L’estate australe sta terminando e domani era prevista la riapertura delle scuole dopo le vacanze, che è stata rinviata di una settimana. Un serpentone di auto scorreva quindi lontano dalle coste, che per 5mila interminabili chilometri bagnano il Cile. Un esodo verso città più sicure o un viaggio della speranza, alla ricerca di familiari e amici da soccorrere nelle zone più colpite. Gli italiani, per la maggior parte oriundi, residenti in Cile sono 50mila e quelli che abitano a Concepción sono 500.L’unitàdi crisi della Farnesina lavora a ritmo serrato ma finora il console onorario di Concepción non era raggiungibile. Per questo l’ambasciatore italiano a Santiago, Vincenzo Palladino, ha comunicato l’invio a Concepción di un funzionario. A rendere ancora più difficile le operazioni di soccorso, nella zona metropolitana di Santiago, vi sono delle esalazioni tossiche. Un impianto chimico di Colina, comune a nord della capitale, ha subito gravi danni e si teme che una nube tossica possa provocare gravi danni. «Un violento incendio è scoppiato nella fabbrica. Viviamo ore di ansia. Tutte le persone che vivono attorno allo stabilimento sono state fatte evacuare », ha detto il dirigente dell’impianto chimico provincia di Chacabuco, Igor Garafulic. L’isolamento telefonico complica le operazioni di soccorso. Molte informazioni sono circolate grazie a Twitter e Facebook, che ha dato la notizia di 265 carcerati evasi dal penitenziario di Chillan, 140 chilometri a sud di Santiago. Notizie confortanti arrivano dagli impianti di generazione elettrica di Enel ed Endesa, società controllata da Enel e principale azienda elettrica cilena con una capacità installata nel paese di 4.200 megawatt. Una nota delle due società precisa che l’80% dei clienti di Chilectra, società di distribuzione elettrica controllata da Endesa, che gestisce la rete nella regione metropolitana della capitale Santiago, dispone attualmente del servizio elettrico. Questo risultato è stato raggiunto grazie a un piano di emergenza messo a punto da Chilectra. Il Cile è un paese ad alta densità sismica che già in passato ha registrato terremoti devastanti: tra questi quello di Valdivia, nel 1960, (9,5º della scala Richter), quando morirono 5.700 persone. La faglia che ha generato il terremoto cileno, secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è lunga 500 chilometri e ha una larghezza superiore ai 100 chilometri. Inoltre, secondo i sismologi, è inevitabile una lunga sequenza di scosse di assestamento anche di forte intensità. Roberto Da Rin • BOSCHI: 30MILA VOLTE PI POTENTE DEL SISMA DELL’AQUILA - «L’energia liberata dal sisma cileno è 30mila volte più forte di quello dell’Aquila. Le sue scosse di assestamento sono, da sole, più potenti del terremoto abruzzese di magnitudo 6,2 »,spiega Enzo Boschi,sismologo e presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che gestisce la rete di controllo di terremoti e vulcani sul territorio. Il sisma sudamericano ha toccato magnitudo 8,8 ed è stato avvertito da oltre due milioni di persone. il più intenso dall’inizio del 2010 e ben superiore a quello di 7?grado, maa 10 chilometri di profondità, che ha distrutto Haiti lo scorso 12 gennaio. Secondo le elaborazioni del Servizio geologico statunitense, l’epicentro del sisma sudamericano è piuttosto profondo, 35 chilometri sotto il fondo marino, al largo di Maule sulla costa cilena e a 115 chilometri da Concepción, la seconda città più popolosa del paese dove ha fatto danni gravissimi. «La profondità del sisma è determinante - osserva lo scienziato - perché la crosta terrestre, con la sua massa, assorbe una parte dell’energia e rende l’evento meno distruttivo. I dati però sono ancora provvisori e crediamo che in realtà l’epicentro possa trovarsi ancor più in profondità». Il Cile era già stato colpito dal terremoto più forte mai registrato nella storia che nel 1960 aveva raggiunto i 9,5 gradi provocando 1.655 morti e oltre due milioni di senza tetto. La scossa che ieri ha devastato la costa cilena è stata preceduta di qualche ora da un terremoto di magnitudo 7 dall’altra parte del Pacifico, alle isole Ryukyu vicino alla costa giapponese, ma non sembra esserci collegamento tra i due eventi. «I terremoti avvengono in continuazione su tutta la superficie terrestre per i movimenti di assestamento della crosta e - spiega il ricercatore - non sembra esserci nessuna relazione di causa ed effetto tra questi due ultimi eventi né con quello di Haiti. In realtà la previsione dei terremoti è molto complessa. La scienza oggi è in grado di individuare quali aree sono più a rischio in un arco di anni, ma certamente non di dire quando e dove avverrà un singolo evento. L’unica indicazione utile è dove non costruire, ma non sempre è seguita». Il sisma sudamericano è stato provocato da un fenomeno di subduzione che ha visto il fondale del Pacifico scivolare sotto al Sudamerica per diversi centimetri, forse addirittura un metro. «Quello dell’altra notte è stato un movimento fortissimo - spiega Boschi che ha visto fratturarsi un lembo di crosta terrestre lungo 500 chilometri e largo 250 chilometri. Nelle prossime settimane sarà importante misurare bene, attraverso satelliti e rilevazioni, di quanto si sono spostati l’uno rispetto all’altro i due lembi di crosta perché è questo parametro che determina le tensioni e i movimenti di rimescolamento che possono interessare un’area più vasta». Ad Haiti, ad esempio, nelle 17 ore successive alla prima scossa si è registrato un vero e proprio bombardamento di altre 35 scosse, nessuna al di sotto dei 4,5 gradi Richter, con repliche anche nei giorni scorsi. A una prima analisi, il terremoto cileno non sembra aver innescato uno tsunami comparabile a quello provocato dai 9,1 gradi che investirono l’Indonesia alla fine del 2004 alzando onde che devastarono le coste asiatiche e arrivarono fino all’Africa. Per la prima volta dal 1964 il Pacific tsunami warning center ha allertato tutte le coste del Pacifico- dalle Hawaii, alla Polinesia e al Giappone - ma la situazione sembra molto diversa dall’Indonesia. «La massa d’acqua spiega Boschi- non sembra essere altrettanto sollecitata perché nonostante l’area interessata dal sisma sia molto estesa, si tratterebbe di movimenti relativamente ridotti della crosta terrestre» • IL PI GRAVE DAL 1960 - IL PI GRAVE DAL 1960 I precedenti Il terremoto che ha colpito ieri il Cile,con un’intensità di 8,8 gradi della scala Richter, è il secondo più forte nella storia del paese. Nel 1960 la città di Valdivia, nel sud, venne devastata da una scossa di 9,5 gradi:la più violenta dell’ultimo secolo. Ieri la città che più ha sofferto le conseguenze del sisma è stata Concepción, la seconda del paese. Danni anche a Santiago la capitale di un paese che conta circa 17 milioni di abitanti La scossa che ha distrutto Haiti il 12 gennaio scorso, uccidendo più di 220mila persone, ha avuto intensità pari a 7 gradi della scala Richter, ma con epicentro molto più vicino alla superficie. Alla fine del 2004, a Sumatra in Indonesia, il terremoto che scatenò lo tsunami aveva una magnitudo di 9,2 gradi Richter. Quasi 230mila i morti I danni all’economia In allarme anche l’industria mineraria. Il gruppo cileno Codelco, maggior produttore mondiale di rame, ha sospeso l’attività delle sue miniere di El Teniente e di Andina, ma non ha riportato gravi danni e ha comunicato di aspettarsi che le miniere tornino al lavoro nei prossimi giorni. A causa del sisma è stata interrotta la produzione nelle miniere di rame di Lo Bronces ed El Soldado, di proprietà della Anglo American. Mentre, Escondida la maggiore miniera del mondo, sta lavorando regolarmente. Il Cile ha il 34% della produzione mondiale di rame, metallo indispensabile nell’elettronica, nell’industria automobilisticae nella produzione di frigoriferi Molto colpita la regione di BioBio, una delle maggiori zone industriali del paese. E quella di Maule, nella quale viene imbottigliato il 50% delle bottiglie di vino made in Chile. Il paese è tra i primi dieci produttori mondiali e tra i primi cinque esportatori di vino. DIECI ANNI DI TERREMOTI NEL MONDO: Vittime e numero di eventi per intensità della scala Richter: 2001-21.357 Vittime - 1 terremoto magnitudo 8 a 9,9 - 15 terremoti magnitudo 7 a 7,9 - 126 terremoti magnitudo 6 a 6,9 2002-1.685 Vittime - 0 terremoti magnitudo 8 a 9,9 - 13 terremoti magnitudo 7 a 7,9 - 130 terremoti magnitudo 6 a 6,9 2003-33.819 Vittime - 1 terremoto magnitudo 8 a 9,9 - 14 terremoti magnitudo 7 a 7,9 - 140 terremoti magnitudo 6 a 6,9 2004-228.802 Vittime - 2 terremoti magnitudo 8 a 9,9 - 14 terremoti magnitudo 7 a 7,9 - 141 terremoti magnitudo 6 a 6,9 2005-82.364 Vittime - 1 terremoto magnitudo 8 a 9,9 - 10 terremoti magnitudo 7 a 7,9 - 140 terremoti magnitudo 6 a 6,9 2006-6.605 Vittime - 2 terremoti magnitudo 8 a 9,9 - 9 terremoti magnitudo 7 a 7,9 - 142 terremoti magnitudo 6 a 6,9 2007-712 Vittime - 4 terremoti magnitudo 8 a 9,9 - 14 terremoti magnitudo 7 a 7,9 - 178 terremoti magnitudo 6 a 6,9 2008-88.011 Vittime - 0 terremoti magnitudo 8 a 9,9 - 12 terremoti magnitudo 7 a 7,9 - 168 terremoti magnitudo 6 a 6,9 2009-1.787 Vittime - 1 terremoto magnitudo 8 a 9,9 - 16 terremoti magnitudo 7 a 7,9 - 142 terremoti magnitudo 6 a 6,9 2010-222.745 Vittime - 1 terremoto magnitudo 8 a 9,9 - 2 terremoti magnitudo 7 a 7,9 - 18 terremoti magnitudo 6 a 6,9