Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  febbraio 28 Domenica calendario

IL FATTO DI IERI - 28 FEBBRAIO 1933

Nella notte dell’incendio del Reichstag, Brecht è ricoverato in ospedale. Joseph Roth e Ernest Weiss lo avvertono che il Parlamento è in fiamme e che i nazisti stanno procedendo a una raffica di arresti. Senza passare da casa, all’alba del 28 febbraio ”33, in compagnia di Helene Weigel e dei figli, fugge da Berlino. l’inizio dei 15 anni di esilio dello scrittore, errante tra Praga, Zurigo, Parigi, Stoccolma, Mosca, Los Angeles. Le limitazioni del linguaggio sono per l’esule, per il commediografo Brecht, una pena supplementare. ”A differenza del musicista, del ballerino o del pittore” – scrive – ”un drammaturgo ha bisogno di un teatro, di attori, di registi, di pubblico. Separato dal mio popolo, parlo a vuoto”. Note di sconforto che presto lasceranno il posto a una tumultuosa produzione. Mentre la barbarie nazista avanza, Brecht darà vita a ”Il Romanzo da tre soldi”, ”Madre Cora ggio”,’Vita di Galileo”, ”I fucili di Madre Carrar”,oltre ad altre decine di drammi, ballate, poesie. Uomo di confine, perennemente braccato, Brecht trasformerà di fatto il suo esilio in una travolgente esperienza creativa. A Berlino, dove i suoi libri erano stati bruciati nel rogo nazista del ”33, tornerà solo nel 1948.