Roberto Giovannini, La Stampa 28/2/2010, pagina 17, 28 febbraio 2010
UN’ECONOMIA COLABRODO FONDATA SULLE BUSTARELLE
Non è che se non paghi le cose non riesci a farle lo stesso. che ci metti un sacco di tempo in più. E allora, ti tocca ricorrere alla fakelakia». Fakelakia in italiano si traduce letteralmente – e ha lo stesso significato – «bustarella». Yannis Panos fa il commerciante, vende souvenir a Monastiraki, e mentre gioca con il rosario racconta di quando ha dovuto cambiare le targhe della sua macchina. «La fila allo sportello non si muoveva da un pò – dice – ma da una porticina laterale vedevo entrare la gente. Poi ho capito: dalla porticina passava chi pagava il ”contributo” di 20 euro agli impiegati. Poi avrebbero trattato noialtri. Ovviamente ho pagato».
Così funzionano le cose in Grecia. «Non siamo al livello del Messico o dell’Albania, ma la corruzione è consideratainevitabile», ragiona Filios Stangos, giornalista della Tv pubblica Ert. Si paga per un documento o una pratica. Per accelerare un’operazione in ospedale. Per sperare di essere curati come si deve o avere un letto o una stanza più bella. Per farsi accettare dal Fisco una dichiarazione dei redditi infedele o farsi fare uno sconto su arretrati non pagati. Per poter costruire un balcone o una casa, che si abbia diritto o meno. E si pagano i politici – e tanto – in cambio di una concessione pubblica o per poter avere una commessa di Stato.
Secondo il rapporto 2009 di Transparency International, che calcola l’indice di percezione della corruzione in 180 paesi, la Grecia si posiziona dietro il Ghana al 71esimo posto nella classifica mondiale, il livello peggiore dell’Ue insieme a Romania e Bulgaria. Più del 13% dei greci ammette di aver ricorso a fakelakia; in media una famiglia greca deve spendere in un anno per bustarelle la discreta somma di 1.700 euro, che messe tutte assieme ammontano a un totale di 900 milioni di euro, spiega Costas Bakouris, presidente dell’ufficio greco di Transparency International. Sulla base delle risposte dei 6.000 intervistati del campione, per far superare il controllo delle emissioni alla propria auto servono 300 euro; per invece scattare in cima alla lista d’attesa per un’operazione in un ospedale pubblico ce ne vogliono 2.500 euro. Per trasformare un balcone in veranda servono 1.000 euro; per regolarizzare una casa abusiva si va da 2.500 a 15.000 euro. Con le bustarelle si può costruire ovunque, nelle aree protette o nelle zone devastate dai periodici incendi estivi dei boschi. In tutto, si stimano 2 milioni di immobili abusivi. Il catasto elettronico è stato completato, ma non è ancora operativo.
L’altra faccia della medaglia della corruzione è un’economia bloccata in cui non c’è lavoro, i salari sono irrisori e l’occupazione è iperprecaria. «la generazione 700 euro», giovani senza prospettiva e senza speranza. «Prendo 650 euro al mese – racconta Manoula, 28 anni e una laurea in matematica, impiegata presso un grande negozio di elettronica vicino piazza Syntagma – e ogni giorno devo lavorare per dodici ore. Vai a lamentarti: sei fuori nel giro di cinque minuti». Myron Kremmidas lavora in un ufficio legato all’Unione Europea per 700 euro: «Ho due diplomi universitari, conosco tre lingue, ho studiato a Parigi, Barcellona e Dublino. Vivo con i soldi extra che mi danno i miei genitori, ma tra venti giorni il mio contratto scade e non so che fare».
davvero una giungla tra leggi in cui non ci si districa e una pervasiva presenza della politica. «Tutti, sono tutti kleftes, ladri», dice Nikos il tassista, che se la prende con i socialisti del Pasok e con i conservatori di Nea Demokratia (Nd). L’anno scorso, prima di perdere le elezioni, il governo Karamanlis è stato travolto da scandali clamorosi. Le tangenti pagate dalla Siemens per acquisire contratti con la compagnia pubblica telefonica OTE (60 milioni di tangenti, parte a ND parte al Pasok dal 1996 al 2009). Persino la Chiesa ortodossa ci ha dato sotto: grazie a tangenti il monastero di Vatopedi si è fatto dare 250 terreni edificabili di grande valore in cambio di paludi. Un affare da 120 milioni. Le quotazioni alla Borsa di Atene per dieci anni sono state manipolate, derubando il parco buoi. Nel 2006-2007 i fondi pensioni pubblici si sono caricati di bond strutturati, sulle cui commissioni finanziarie e politici si sono arricchiti.
La cosa più bella è che nonostante tutto il clamore nessuno dei politici importanti beccati con le mani in pasta è stato mai incriminato. Tantomeno giudicato e condannato. Sì, perché in Grecia la legge prescrive la totale immunità dei parlamentari per tutti i reati commessi durante il mandato. Meglio ancora: «appena il magistrato che indaga vede il coinvolgimento di un parlamentare - racconta Filios Stangos, il giornalista tv - deve immediatamente stoppare l’inchiesta e riferire di fronte al Parlamento. Ovviamente tutti i dettagli diventano pubblici, chi può scappare o inquinare le prove si muove, e l’indagine muore di fatto». Un sistema più efficace del processo breve o del legittimo impedimento.