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 2010  febbraio 27 Sabato calendario

BANCHE TEDESCHE, ADDIO AI BOND GRECI

berlino - Le banche tedesche, secondo il Financial Times Deutschland e Spiegel online, non vogliono più investire in titoli pubblici greci. La principale associazione dei consumatori ellenici chiama al boicottaggio del made in Germany. Il premier Georgios Papandreou dice per la prima volta di persona che le riparazioni di guerra tedesche ad Atene sono un tema irrinunciabile, ma è alle strette e si prepara a difficili vertici: il 5 marzo a Berlino con la cancelliera Angela Merkel, su invito di quest´ultima, e il 9 alla Casa Bianca da Barack Obama.
La crisi greca è sempre più acuta, come scontro tra Atene e la Ue e come confronto bilaterale grecotedesco. E tanto più con i toni aspri pesa ogni giorno più minacciosa sull´euro e sui mercati. Eppure i due vertici imminenti tra Papandreou e i due principali leader alleati, e voci insistenti di una svolta governativa tedesca verso un sì ad aiuti Ue ad Atene (e anche il Fmi si è detto pronto a «fare di più» per aiutare la Grecia se verrà richiesto), ieri sera hanno fatto volare la Borsa greca con un aumento del 2,17 per cento e soprattutto hanno rafforzato l´euro, salito a 1,3656 sul dollaro. «Noi non rinunciamo al tema delle riparazioni di guerra tedesche alla Grecia», ha detto di persona per la prima volta Papandreou. Ma ha aggiunto in tono di monito ai suoi connazionali: «Comunque non vogliamo usare il tema come arma negoziale adesso, in questo momento di debolezza, sarebbe controproducente. Dobbiamo capire che siamo costretti a salvarci da soli, nessuno ci aiuterà. L´alternativa è tra reagire e soccombere alla crisi». Segnali ambivalenti, dunque, mentre l´ad di Deutsche Bank Josef "Joe" Ackermann, forse il più potente banchiere d´Europa, era atteso ad Atene per consulti d´emergenza al massimo livello. Ackermann e Deutsche Bank sembrano orientati a non abbandonare la Grecia al suo destino: ritengono che sia troppo pericoloso per la Ue e l´euro. Altri istituti invece - Eurohypo e Hypo Real estate, come anche le banche regionali della Baviera e del Baden-Wuerttemberg - fanno sapere secondo i più autorevoli siti online tedeschi di ritenere «non immaginabili» futuri investimenti nei bond greci, visto l´alto rischio. E´ un trend pericoloso, in sinergia con quello che il New York Times descrive come il «massiccio attacco della speculazione».
Il clima non incoraggia la moderazione. L´Inka, la principale associazione dei consumatori greci, ha lanciato l´appello al boicottaggio del made in Germany. Che potrebbe costare caro più alla Grecia che non alla Germania, la quale per Atene è il primo partner commerciale. Nei giorni scorsi, duro botta e risposta sui giornali a colpi di fotomontaggi (la Venere di Milo che mostra il dito medio su Focus e la replica della dea alata della vittoria con una svastica in mano). Ma molto più minacciosi dei fuochi d´artificio dei media e degli scontri diplomatici sono i presunti piani delle banche di boicottare i bond greci. La Grecia ha debiti con gli istituti tedeschi per almeno 43 miliardi di dollari.